Chi ha conosciuto Lorenzo adolescente, poco meno che ragazzo, non si sorprende per la sua esplosione ed anzi aggiunge al suo presente dettagli di un passato che l’hanno reso ciò che è oggi. «Con me è sempre stato molto educato – racconta Ernesto Apuzzo, suo allenatore in Primavera – e mai fuori dalle righe. Un giorno, quando giocava con gli allievi, mio figlio lo notò in allenamento e mi disse: “Papà, anche se è più piccolo fallo giocare oppure strappa il patentino (ride, ndr)”. Di lui ricordo sempre un numero contro il Catania, un dribbling di tacco in un fazzoletto di campo. Quando lo ha ripetuto contro Sanchez della Fiorentina, in Coppa Italia, mi sono emozionato. Sono gesti che ti riconciliano col calcio e mi auguro possa deliziarci ancora con le sue giocate».
Elogi al ragazzo, prim’ancora che al calciatore, anche da Apuzzo: «Lorenzo è cresciuto tanto, soprattutto dal punto di vista mentale. Ora è davvero maturo e me ne sono accorto anche domenica a Verona: i compagni lo cercavano e gli passavano ripetutamente il pallone. Inoltre sta crescendo anche fisicamente mentre tecnicamente lo conosciamo tutti e nessuno ha mai avuto dubbi sulle sue qualità. Ci sta facendo divertire, sta diventando un punto di riferimento ed un leader e, dunque, merita di
rinnovare il contratto. Mi auguro che il Napoli non se lo faccia scappare»
Il Roma