Bellissima, nella sua semplicità. Con un jeans, una maglietta, un cuore enorme e un marito – il noto ex giocatore di football americano Jerramy Stevens – che non la lascia un secondo. Stringe mani, abbraccia gente e scatta foto: è il ritratto perfetto del portiere statunitense Hope Solo a Firenze, precisamente allo Stadio Bozzi, ospite in tribuna per assistere alla gara di Serie A femminile tra Fiorentina e Chieti, chiusa dalle viola con un successo che sigilla così la loro quindicesima vittoria consecutiva in campionato, continuando a mantenere la prima posizione in classifica, a quota 45 punti, a sei lunghezze dal Brescia e sette gare da giocare da qui alla fine. “Ho visto una Fiorentina molto organizzata – queste le parole di Hope Solo in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com – Mi piacerebbe se un giorno ci potessero essere partite tra top club italiani e statunitensi. Ci permetterebbe di misurare ancor meglio il livello di ciascuna realtà”.
Conferme su conferme. Una cavalcata trionfale quella della Fiorentina, che sembra sempre più spedita verso lo Scudetto e una non indifferente qualificazione in Uefa Women’s Champions League, che significherebbe Europa, e conseguentemente anche possibilità di poter sognare in grande, con in rosa giocatrici del calibro di Hope Solo, più che adatte per affrontare determinate competizioni e crescere, trainando così un movimento che ha bisogno, ora più che mai, di continui esempi. E Firenze, oggi va monitorata soprattutto per questo. Perché insegna. “In Italia il calcio femminile è in crescita e questo è molto bello – ha continuato Solo – Io non ho dubbi sulla sua evoluzione continua. Però c’è bisogno di costante supporto anche in termini di spettatori e quindi sono necessarie maggiori operazioni di marketing, per incrementare la sua visibilità”.
Ma la presenza della campionessa del mondo a Firenze – il portiere del Seattle Reign e degli Stati Uniti è arrivata martedì scorso ed è ripartita proprio questa mattina – non è stata solo una questione di calciomercato. Partiamo dal principio, da Seattle. E quindi da Giuseppe Pezzano, che ha accompagnato Hope Solo e Jerramy Stevens in questo viaggio in Italia e che con la sua Osa Soccer Group, in tempi non sospetti, ha gettato le basi per dare vita a una geniale sinergia che diventa, nei giorni, meravigliosamente profittevole tra l’Italia e gli Usa, costituendo ormai un ponte strategico per uno scambio culturale fatto attraverso il calcio. Dal suo team, tra Ac Seattle prima ed Osa ora, sono passate giocatrici italiane come Alia Guagni, Deborah Salvatori Rinaldi o Valentina Giacinti. Ma anche Antonio Cincotta, attuale allenatore insieme a Sauro Fattori della Fiorentina, che con Pezzano e il suo club ha addirittura scritto pagine di storia importanti arrivando fino alle fasi finali di Woman’s Premier Soccer League in California. Il tutto con la forza di talenti made in Italy, compreso il suo, quello di un allenatore che se dovesse trionfare a Firenze conquisterebbe il suo terzo campionato consecutivo (Cincotta ha vinto la C con il Milan Ladies, la B con il Como e adesso lotta per lo Scudetto con la Viola). E quindi la presenza di Hope Solo ieri a Firenze, sta a significare che la nostra non è più soltanto un’Italia che va, ma anche un’Italia che accoglie. Che inizia a piacere. E che soprattutto vuole far parlare di sé. Anche grazie all’aiuto di persone come Solo, pronte a promuoverlo in tutto il mondo, oltre i confini del proprio Paese.
“Intanto, confermo che anche a me piacerebbe lavorare sul progetto riguardante il confronto in campo tra top club italiani e statunitensi – ha commentato Giuseppe Pezzano, sempre in esclusiva per GianlucaDiMarzio.com – Momentaneamente ho portato Hope Solo in Italia per farle conoscere il nostro calcio femminile e più precisamente la Fiorentina, la prima squadra di serie A che possiamo tranquillamente definire quasi ‘professionistica’, di proprietà di Della Valle e gestita con lo stesso management maschile. Per quanto riguarda Cincotta, è stato con me a Seattle e da quel momento siamo rimasti sempre in contatto: lo considero uno dei tecnici più bravi e preparati in Italia nel femminile, con margini di crescita importanti, vista anche la sua giovanissima età”. Un calcio femminile italiano che della qualità tecnica fa il suo fiore all’occhiello. Un calcio femminile italiano che merita sostegno, e non va lasciato solo.
“Invito i club di calcio maschile a investire sempre di più nel femminile – ha concluso Hope Solo – proprio come ha fatto la famiglia Della Valle. Loro sono da prendere come esempio. Per quanto riguarda me, concludo dicendo che voglio giocare nei migliori club al mondo e vincere. Sono molto competitiva. La Fiorentina adesso rientra tra queste squadre, ci farei un pensiero sul giocarci”.
La Redazione