Paolo Rossi: “Ecco il mio pensiero sulla vicenda Sarri-De Laurentiis. Milik ha lo spessore internazionale che serve al Napoli”

Il bomber ex Vicenza e Juventus: "Il calcio spettacolare di Sarri me lo tengo stretto"

Un tour de force di quelli che lui conosce bene: Paolo Rossi, l’eroe dell’Italia ai Mondiali 1982 in Spagna, di cicli ravvicinati tra campionato e coppe europee ne ha vissuti tanti con la Juventus e sa come fare per affrontarli al meglio. Ecco quanto dichiarato in un’intervista rilasciata a “il Mattino”.  «Innanzitutto pensare a una partita per volta e poi non fare nessuna scelta in anticipo. Il Napoli è meritatamente impegnato su tutti i fronti e deve giocarsi fino in fondo le proprie carte in tutte e tre le manifestazioni».

Dieci giorni di fuoco: come affrontarli, quali sono le insidie maggiori? «Questo è il momento cruciale. Un’insidia è l’aspetto fisico che va di pari passo con il rapido recupero mentale. Devi stare bene di testa e di gambe».

Quest’anno Sarri ha una rosa più ampia rispetto al passato: giusto ricorrere a un turnover maggiore? «Può essere che farà riposare qualcuno e alternerà ancora di più gli uomini: sono valutazioni di Sarri perché lui ha in mano il gruppo e il polso della situazione su come affrontare al meglio questo ciclo di partite ravvicinate. Sicuramente avere più soluzioni rappresenta un vantaggio, basta vedere ad esempio la prova positiva a Verona di Jorginho che non era stato impiegato a Madrid». Lei come giudica la sconfitta contro il Real? «Dico che poteva essere messa in preventivo vista la qualità straordinaria dei Galacticos».

Il presidente De Laurentiis però ha criticato Sarri e la squadra. «Non so, magari l’avrà fatto per caricare ancora di più la squadra e metterci ancora più cattiveria agonistica nel ritorno. Sotto il profilo dell’impegno, per me, non c’è nulla da rimproverare ai giocatori, poi qualche errore dei singoli è stato commesso ma può starci. Io credo che il presidente abbia detto istintivamente delle cose per la delusione della sconfitta. Ma lui è il primo tifoso di Sarri e della squadra e tutto rientrerà rapidamente».

La squadra, intanto, ha già reagito alla grande con la vittoria netta a Verona contro il Chievo. «Una risposta mentale l’ha appunto data, la sconfitta di Madrid poteva creare un contraccolpo psicologico, invece la squadra l’ha superata. Questo significa che il Napoli è maturo, si è messo alle spalle il ko con il Real ed è ripartito: nel calcio e non solo nel calcio la psicologia è importantissima».

Il ciclo ravvicinato parte con l’Atalanta, la partita meno impegnativa delle quattro o solo sulla carta? «L’Atalanta è una squadra molto insidiosa che sta facendo grandi risultati e non va assolutamente sottovalutata ed è lì davanti con merito in virtù di un grande campionato. Però il Napoli come valori e qualità è superiore e se resta concentrato senza mollare nulla riuscirà a fare sua la partita».

Poi la Juve nella semifinale di Coppa Italia a Torino: allo Juventus Stadium il Napoli ha sempre perso. «Non solo il Napoli, lì ci perdono tutti. Non so quali saranno le scelte di Allegri e Sarri ma sicuramente tutte e due le squadre ci terranno e quindi le formazioni saranno le migliori possibili in quel momento. Una partita difficile ma non impossibile: il Napoli già in campionato ha giocato alla pari della Juve e meritava qualcosa di più».

Poi la Roma, scontro diretto per il secondo posto contro i giallorossi che all’Olimpico hanno vinto sempre. «Questo sarà l’esame più difficile, anche rispetto a quello di Coppa Italia contro la Juventus. La Roma in queste ultime partite mi sta impressionando favorevolmente, prima faceva un po’ fatica e vinceva spesso per 1-0, invece contro la Fiorentina e il Torino l’ho vista in grandissima forma. Sì, quella sarà una sfida cruciale per il secondo posto: la corsa è ristretta a Roma e Napoli perché l’Inter, anche se si è ripresa mettendo insieme tanti risultati di fila, resta un passo più indietro».

Dulcis in fundo il Real Madrid: il Napoli ha ancora speranza per passare il turno in Champions? «Per me il Napoli ha ancora il trenta per cento di possibilità per farcela, nel calcio non si deve mai dare nulla per scontato. Certo, il Real Madrid all’andata ha mostrato una qualità superiore e ciò potrebbe fare sembrare il ritorno proibitivo ma non lo sarà soprattutto se il Napoli riuscisse a fare un gol nei primi venti minuti».

Cosa dovrà cambiare rispetto al match in Spagna? «Il Napoli ha sofferto soprattutto a centrocampo perché non era abituato a subire il gioco degli avversari ma al San Paolo la partita sarà diversa, anche per il clima, per il pubblico. Eliminare il Real Madrid sarebbe davvero un’impresa e gli azzurri sicuramente possono provarci con tutte le loro forze».

Quale può essere l’arma in più del Napoli? «Dico Milik, che sta gradualmente rientrando. All’inizio in Champions League è stato determinante non facendo sentire la mancanza di Higuain. Sarri è stato bravissimo a ridisegnare il tridente leggero spostando Mertens in mezzo ma il centravanti vero ci vuole soprattutto in determinate partite come può essere quella contro il Real. Anche perché parliamo di un attaccante che ha già un grande spessore internazionale».

Sessanta gol, Napoli migliore attacco però continua a subire qualche rete di troppo. «Direi che qualche gol in più ci sta per chi esprime un calcio molto offensivo. Io il Napoli di Sarri me lo tengo stretto, è un piacere guardarlo: è la squadra che di gran lunga mi diverte di più».

La Redazione

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