Hamsik vuole superarne il numero di presenze, Insigne, chissà, forse vorrebbe diventare una bandiera come lui…Napoletano nel Napoli. Peppe Bruscolotti parla di questo al Corriere dello Sport:
Bruscolotti come divenne bandiera? «Avevo davanti un signor giocatore, come Juliano: uomo carismatico, di carattere. Viverlo mi servì per fortificarmi, perché a parte il bagaglio tecnico poi serve avere anche altro».
Ce l’ha Insigne ciò che occorre per essere un simbolo? «Gli manca ancora l’età, per fortuna. Ma è sulla strada giusta. Sta dimostrando di essere sempre più centrale nell’economia della squadra, non fa solo prodezze balistiche ma ci mette l’umiltà, il sacrificio. Fa la fascia su e giù, va a coprire in difesa. Sono segnali importanti che dà a se stesso, ai compagni, all’ambiente».
Mica facile per un napoletano a Napoli. «Bisognerebbe usare più pazienza, essere comprensivi; e lui, Lorenzo, per amore, qualche volta s’è spinto oltre. Non si è mai nascosto, va detto, e questo è un gran pregio». Ora fa da esempio. «Nei momenti critici, te lo ritrovi con un colpetto, un tiro a giro, una invenzione ma anche con tanta dedizione. La continuità gli sta servendo, perché infonde autostima e lui sente di godere della fiducia di Sarri ma anche di quella della gente, che ne ha compreso gli sforzi».
Cos’altro dovrà fare? «Tante partite e queste arriveranno nel tempo. E via via ribadire questa sua maturità, ch’è sotto gli occhi di chiunque. Ma ci si evolve innanzitutto giocando e lui ogni volta ti garantisce qualcosa di diverso, di nuovo: non soltanto segnando, ma offrendosi ai compagni, alle esigenze del gruppo. Può essere orgoglioso di ciò che sta facendo e so bene che altro ancora può assicurare».