Madrid, Verona: ed è un volo che continua, la felicità contagiosa da spargere ovunque, dentro se stesso ma anche in quella Napoli ormai sua, definitivamente, senza remore e senza più neanche un pizzico di pudore. Madrid, Verona: ed è un capolavoro dietro l’altro, la capacità di essere Insigne in ogni sua declinazione, il calcio che affascina, che incanta, che ti afferra e non ti molla più, quella sensazione che avvolge come mercoledì scorso, come ieri, e che in aereo, di ritorno dal Bernabeu, è stata confessata con naturalezza: «Io sono a disposizione di questa squadra». Madrid, Verona: c’è un campionario che sa di Insigne, la sua fertilità assoluta d’attaccante maturo, d’un uomo che sa fare tutto, che s’inventa un capolavoro da trentacinque metri in casa del Real e che al Bentegodi, mentre intorno c’è una nebbiolina, perché sembra possa diventare complicato ammorbidire il Chievo, lo spinge ad osare come sa fare, a cercare ancora, al solito, la sua parabola perfidamente dolce, che gira, gira, gira e finisce laddove non può arrivarci nessuno. Un altro gol, e siamo a due in quattro giorni...
Fonte: CdS