Maksimovic – Koulibaly è da rivedere. Il goal subito in quel di Verona sponda Chievo non misura nè affidabilità nè capacità di tenuta perché ogni dato che emerge è condizionato dalle scorie di Madrid. Impossibile non portarsi dietro metri, fatica, ricordi ed emozioni del Bernabeu. Il Napoli che inizia la gara è una squadra che sbanda. Circolazione di palla e reparti vicini aiutano una fase difensiva che regge quando è tutto il Napoli a controllare la gara difendendosi e tenendo palla ad oltranza. Per il Chievo i minuti che scorrono sanno di fatica perché non è semplice giocare contro un Napoli che sa difendersi in blocco e nasconde cosi fatica e traumi di Madrid. Ha il tempo di passare in vantaggio e chiudere la pratica, i fantasmi sembrano svaniti e gli errori minimi fino all’errore di Koulibaly che apre al goal di Meggiorini. Gli ultimi quindici minuti quando il risultato reclama una partita meritata dagli azzurri si condensano fatiche vecchie e nuove cosi vengono fuori i limiti di una tenuta difensiva che sbanda qualche il Chievo ha la forza per alzare i ritmi. La coppia centrale Koulibaly e Maksimovic che fino al goal subito non aveva brillato da segnali di sbandamento. Il Chievo attacca per vie centrali e trova sempre la giocata che mette in crisi il reparto. Dai lati con Hisaj e Ghoulam i meccanismi funzionano anche perché aiutati costantemente da Insigne e Callejon che partecipano attivamente e costantemente alla fase di non possesso. Da rivedere singolarmente e collettivamente la coppia Koulibaly e Maksimovic. Singolarmente non si aiutano e non si proteggono e collettivamente sbandano perché manca l’intesa sulle decisioni a palla scoperta che andrebbero prese in un attimo. Contavano i tre punti, la fase difensiva non è brillante, oggi.
a cura di Alessandro Tullio