L’ attacco azzurro – di A. Tullio: “Dalla perla di Insigne al rientro di Milik”

Perla di Lorenzo. Non meno bella di quella di Madrid, anzi. Ennesima gioia che sblocca una di quelle gare che sanno di pazienza, di difficoltà e di difficile interpretazione perché il Chievo ha le idee chiare. Dalle parti di Maran ci si difende in massa dietro per sporcare ogni linea di passaggio azzurra e si alza il pressing appena il Napoli ricomincia nella sua metà campo con la palla bassa. Non ha vie di mezzo, per Sarri ed il Napoli ci vuole pazienza. E’ il momento di una giocata fuori le righe. Arriva Insigne, infatti. La chiude Zielinski con azione a rimorchio, una delle sue. Nel mezzo c’è Hamsik, uno di quelli che ti fanno goal anche quando non sono in giornata di grazia. E’ il Napoli, quello di oggi , che sa ritrovarsi dopo essersi perduto in se stesso nella notte di Madrid, notte di malintesi e di rimpianti. Si rivede Milik al posto di un Pavoletti che parte in mezzo ad Insigne e Callejon ed ancora non riesce a dialogare con la squadra. Mentre Pavoletti chiede profondità la squadra propone il dialogo. Parlarsi senza capirsi davvero. Ingiudicabile il bomber che ha stregato la Genova rossoblu. Entra Milik quando le maglie clivensi si aprono alla ricerca di un improbo pareggio e non sfigura perché tecnicamente e fisicamente il suo contributo si sente. Gioca meglio con la squadra, dialoga di più ed offre assist ai compagni di turno compreso quel goal annullato a Giaccherini. Il polacco cresce di condizione e rientrerà al 100% di condizione venti minuti per volta. Il tempo è galantuomo soprattutto dopo un infortunio complicato. I minuti che scorrono raccontano la perla di Insigne , la pericolosità di Hamsik e la concretezza di Zielinski, il ritrovato Milik ed un Pavoletti ancora in cerca di complicità con una squadra rodata. Chievo è una tappa, tre goal fanno morale e tre punti sono d’oro se consideriamo un’Inter in corsa.

a cura di Alessandro Tullio

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