Quella schiacciante prova di forza casalinga non basta più. Il Benevento si interroga sulla differenza di rendimento tra le partite al Vigorito e quelle in trasferta e si impone di cambiare passo anche lontano dalle mura amiche. «Abbiamo questa capacità di ottimizzare il gioco in casa nostra e di fare sempre risultato», riflette Baroni. «Ora è evidente che dobbiamo porci l’obiettivo di essere così efficaci anche fuori. La vittoria in
trasferta manca da un po’, ma se continuiamo a giocare come stiamo facendo, prima o poi arriverà». Il calendario regala alla strega quella che sembra un’occasione da sfruttare all’istante: sabato si gioca a Vercelli, sul campo di una squadra in piena crisi di risultati, che chiuderà contro i giallorossi una settimana dispendiosa sul piano delle energie fisiche e nervose dopo il recupero di Ascoli. Baroni però non si fida affatto dei piemontesi: «Andiamo su un campo brutto e piccolo. Ci ho giocato una volta con la Juve Primavera e bisogna capire subito come rimbalza la palla, altrimenti sono guai. Non dimentichiamoci che al Piola hanno perso Spal e Frosinone e nell’ultima partita di sabato scorso, fino a che lo Spezia non è passato in vantaggio, le azioni migliori le aveva costruite la squadra di Longo. Ma non sono abituato a cercare alibi, tanto meno prima di giocare: voglio che scenda in campo una squadra vogliosa e desiderosa di offrire una grande prestazione. Deve essere così se vogliamo prenderci qualcosa di importante». Quel quarto posto ad appena due lunghezze dalla promozione diretta mette il Benevento nelle condizioni di fare una scelta: dopo 25 giornate non si può ancora parlare di salvezza anticipata: «La verità è che noi abbiamo tante ambizioni, ma non ci va di sventolarle ai quattro venti. Vogliamo continuare a fare bene, a regalare prestazioni importanti. Non credo che la squadra possa mollare qualcosa, sul piano del carattere conosco i miei giocatori: scendono in campo sempre per vincere, secondo la nostra filosofia che non cambierà mai». Non sembra più tempo di emergenza, anche se l’infermeria non è ancora completamente svuotata: «Al di là di De Falco e Padella per i quali servono tempi lunghi, continuiamo a monitorare la condizione di Eramo e Puscas. Il primo dovrebbe cominciare a lavorare col gruppo la prossima settimana, in quanto al centravanti rumeno lo sottoporremo ad un test sabato mattina». Qualche problema lo ha anche Fabio Ceravolo, che corre il rischio di saltare Vercelli: «La sua – spiega Baroni – è una fermata precauzionale per un affaticamento al polpaccio. Lo schieramento di sabato, specie in attacco, ruota un po’ tutto intorno alla sua presenza. Se non dovesse farcela potremmo utilizzare Cissè. E pensare di nuovo a Pajac sul versante sinistro. La prestazione del croato mi ha soddisfatto, ha scodellato in area palloni molto interessanti». Corriere dello Sport