I gemelli si sa, sono inseparabili e, anche sa da lontano, lo sono anche quelli Callejon. I gemelli sono stati 6 anni a Valdebebas, dal 2002 al 2008. Giocando, vincendo, segnando. Il napoletano più avanzato, Juanmi un pochino più indietro. Poi Jose Maria è andato all’Espanyol e il fratello al Maiorca. Il primo è stato ripreso dalla Casa Blanca ma in due anni, sempre con Mou, non è mai riuscito ad andare oltre il pur prezioso ruolo di dodicesimo uomo. Quando è passato al Napoli nessuno al Bernabeu si è strappato i capelli e ancora oggi qui si stupiscono quando dall’Italia rimbalzan o i t i t o l i dedicati a Callejon. Il gemello? È stato a lungo in Bolivia dove ha fatto bene tanto che volevano addirittura naturalizzarlo per mandarlo in nazionale, e da un mese è in Arabia Saudita all’Al Ettifaq. I due hanno compiuto 30 anni sabato e Juanmi ha fatto gol: non potrà venire al Bernabeu ma sarà vicino al fratello con cui è cresciuto a Motril, vicino a Granada «Tra figurine, pallone e cortile», come ricordano sempre. «Nostro padre era calciatore e la nostra passione è sempre stata quella». E per una volta Juanmi non tiferà Madrid. Che vengano a fari spenti, Pepe, il «Chori» (perché era lungo come un «chorizo», il salame in castigliano) e «Calleti». E li accendano mercoledì.