Ci sono botte che fanno più paura di altre, perché non lasciano soltanto dolore, ma anche una paura dentro: e se quando mancano tre giorni alla Partita della vita, quella per la quale chiunque giochi al calcio sogni di esserci da protagonista, prendi un colpo secco ad una caviglia, qualcosa arriva pure al cuore. L’allenamento più normale, si trasforma in quello (teoricamente) più perfido: però è passata, e perlomeno non dovrebbe esserci preoccupazione per Hysaj, ch’è tornato negli spogliatoi ammaccato e ne è uscito rallegrato. Fa parte del gioco, maledizione, prendersi questi spaventi, ma il Real Madrid resta a portata di mano, una favola da attraversare correndo contro il vento, a destra, incrociando chi capita, assai probabilmente Cristiano Ronaldo.
E’ andata, con tutto il carico di pathos che ne è derivato da quella randellata, chiaramente fortuita, alla caviglia destra: un po’ di ghiaccio, nessuna critica evoluzione ed alle sette della sera, per Hysaj è continuato il conto alla rovescia. Prima, a Castel Volturno, la solita seduta, con squadra divisa in due gruppi, di qua quelli che avevano giocato venerdì’ sera contro il Genoa e di là tutti gli altri; partitine a tema, per tenersi allenati pure con la testa e non divagare.
Fonte: CdS