Negli ottavi di Champions League: Ancelotti, Sarri, Allegri e Ranieri, nel 2011-12 gli italiani furono cinque. La spiegazione di Ancelotti è semplice: «Se negli ottavi di finale ci sono quattro allenatori italiani vuol dire che siamo bravi e che la nostra scuola è all’avanguardia». Alle spalle del quartetto tricolore c’è un terzetto spagnolo formato da Pep Guardiola, Emery e Luis Enrique, poi i tedeschi Tuchel e Schmidt che allenano le squadre di casa, i francesi Wenger e Zidane che allenano lontano dal loro Paese, i portoghesi Nuno Espirito Santos e Rui Vitoria (non Mourinho e chissà se rode), gli argentini Simeone e la novità Sampaoli. Dal Sudamerica anche il venezuelano Jardim. Il capo tecnico e… spirituale di questo prestigioso gruppo di allenatori italiani in Champions è Carletto. E’ una presenza quasi fissa: dal 2002-03 ha saltato gli ottavi di finale l’anno scorso perché era in vacanza (il famoso anno sabbatico) e nel 2008-09 e 2011-12.
CdS