Quando il presidente del Napoli, Aurelio de Laurentiis prende la parola, non si tira mai indietro. Racconta e argomenta e, in una discussione, è ancora troppo presto per evitare l’argomento Higuain…Un pizzico di amarezza è d’obbligo: «Ha una famiglia straordinaria, divisa in due bilance: una sentimentale, rappresentata da Gonzalo e dal papà, l’altra più commerciale, rappresentata dalla mamma e dal fratello Nicolas. Incontrai il padre e suo fratello a Venezia, all’aeroporto, dove avevamo firmato il primo contratto: feci una proposta di ritocco d’uno stipendio già alto e loro si ritennero soddisfatti. Rimandammo alle settimane successive la stesura del contratto e quando cominciammo a contattare Nicolas, verso gennaio, ci sentimmo dire: tu non hai una squadra forte. Era la stagione nella quale stava realizzando il record di gol. Gli rispondevo: non hai fiducia in tuo fratello. E lui replicava che Gonzalo non voleva giocare con uno che invece sta facendo benissimo in azzurro. Gli dissi: credi che un calciatore da solo faccia risultati? Mi sembrava fosse interessato ad una squadra di nomi e star, non al nostro progetto. E nonostante la nostra offerta superiore, è andato alla Juventus. Magari ha pensato all’invecchiamento, al desiderio di essere primadonna in caso di scudetto. O forse anche alla Champions: gliela auguro, non prima di augurarla a me».