De Laurentiis a tutto tondo: “Che inferno i primi anni in C, ora ci attende il Real e non partiremo sconfitti. Higuain? Il fratello mi disse che non gradiva giocare con due nostri giocatori”

Il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha raccontato, in un’ intervista a beIN Sports, i suoi anni da presidente del Napoli , dal 2004 ad oggi, soffermandosi su alcuni temi caldi dell’attualità, come Real Madrid, Maradona e Higuain.

Come nacque l’idea – “È complicato parlare del mio ingresso nel calcio, conoscevo la filosofia napoletana ed ho capito quella calcistica. In Italia è lo sport più importante, in America prevale il cinema e volevo unire le due cose. Nel 2004 stavo finendo un film con Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Jude Law, prendemmo una pausa ed io rientrai a Capri e mi accorsi che il Calcio Napoli non esisteva più. La squadra di Maradona era scomparsa, sembrava un incubo: decisi quindi di comprarla ma pensavo che saremmo ripartiti subito alla grande e non dall’inferno delle serie minori”.

L’inferno della C – Versai 32 milioni di euro cash per un pezzo di carta… Mi chiesi dove fossero lo stadio di proprietà e i giocatori: mi risposero che lo stadio apparteneva al Comune e che me lo avrebbero dato solo la mattina della partita. Galliani fu un vero amico: mi prestò due calciatori viste le tante difficoltà, Abate e Pozzi. La Federazione ci fece ripartire dalla C1. In certi paesini dovevamo chiuderci negli spogliatoi, ci sputavano in testa ed io pensai ‘Bello, da Hollywood agli sputi…’“.

Maradona – Ha un  problema con il fisco italiano, che ancora non ha messo a posto del tutto. Se io faccio un contratto con Maradona e lo pago, allora per il fisco italiano divento perseguibile: diventerei un fuorilegge. Quando non avrà più alcun tipo di problema e dira ‘Aurelio, io amo Napoli e sono libero’… mi piacerebbe fare tanti Napoli nel mondo, tutti guidati dalla creatività di Maradona

Champions –Real Madrid? Abbiamo giocato contro il Barcellona al Gamper e poi a Ginevra in estate: non abbiamo mai affrontato il Real. Per me nessuno è imbattibile, i risultati delle partite dipendono da tanti fattori. Il Napoli è cresciuto molto, è l’unica squadra italiana in Europa da sette anni consecutivi. Ma il fatturato è forse un quarto delle big come Real Madrid e le squadre di Manchester, con i proprietari di questi club che hanno caratteristiche ben diverse.”.

Il grande ex –Higuain? Ha una famiglia straordinaria, divisa in due bilance: una più sentimentale rappresentata dal padre e dallo stesso Gonzalo, un’altra più commerciale col fratello Nicolas e la madre. C’era questa clausola rescissoria di 95 milioni di euro per l’estero e di 90 milioni per l’Italia, abbiamo contattato Nicolas e lui disse che a Gonzalo interessava avere una squadra di nomi e star. Mi disse ‘Non vuole lavorare con Tizio,’ un giocatore straniero che sta facendo benissimo ‘e non vuole lavorare con Caio’. Ad un certo punto nonostante l’offerta superiore a ciò che prende dalla Juventus…è andato in bianconero. Magari avrà pensato alla vittoria della Champions, glielo auguro dopo averlo augurato prima a me”.

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