Iezzo, De Lucia, i fratelli Donnarumma e Mirante: stessa città e stesso grande preparatore Castellammare record: cinque numeri 1 in A

Castellammare di Stabia, sessantamila abitanti e cinque portieri in serie A. Terra famosa per i taralli, il cibo in generale, la tradizione, il mare e i numeri uno. Quelli che una volta l’Italia sfornava a ripetizione perché eravamo noi il paese dei portieri, dall’Europa venivano qui a prenderli. Poi è cambiato il calcio, è cambiato il mercato, sono cambiate le tecniche di insegnamento e gli allenamenti ma non è cambiato lui, il guru di Vairano, come da quelle parti chiamano Ernesto Ferraro. Uno che individua il talento in tenera età, lo plasma sottoponendolo alla propria disciplina, lo fa diventare campione. Sono cresciuti tutti e cinque sul campetto di Vairano, una strada più che una frazione di Castellammare, quella che dal Menti sale su fino alle campagne di Gragnano dove si produce un vino rosso delizioso. Il laboratorio del maestro, la base di tutto, quasi un tuffo nel passato con attrezzi da lavoro per i portieri che venivano usati vent’anni fa. Ma che Ferraro ha adoperato fino alla fine, perché qualche stagione fa s’è ritirato a casa costrettovi da una fastidiosa malattia. De Lucia, Iezzo, i due fratelli Donnarumma, Mirante: cinque portieri, cinque storie romantiche che iniziano tutte dalla terra promessa. La sabbia, i palloni medicinali, le forche, una roba che forse serviva a Zoff e Albertosi. «Seguimi se voi andare in serie A», più o meno il maestro ha detto le stesse cose a tutti, dopo aver individuato la preda, perché come sostiene Iezzo, già ad otto anni disse a Donnarumma che sarebbe arrivato in Nazionale. Cinque campionati ma soltanto uno ha indossato la maglia dei sogni, l’azzurro del Napoli e il doppio salto dalla C alla A: c’è riuscito Iezzo, che però ha conosciuto la massima serie con il Cagliari. Resta il solito rammarico di veder sbocciare altrove i migliori del nostro calcio: fa male apprezzare Donnarumma nel Milan, nella Nazionale e forse domani nella Juve e forse ancora numero uno del mondo. Era qui e come tanti altri ha cercato e trovato fortuna altrove, portato via da Napoli sotto il naso. Una scuola di portieri quella di Castellammare ma anche

palestra di vita, non una scuola calcio qualsiasi: sudore e sacrificio, allenamenti estivi tutti i giorni quando gli altri erano al mare. Prendere o lasciare. E i ragazzi hanno sempre preso, mai mollato: Gigio era stato adocchiato dall’Inter ma voleva il Milan. Avvicinò Galliani, che aveva già messo sotto contratto il fratello Antonio: «Mi manda la scuola di Castellammare» e non gli bastò aggiungere altro perché dopo il primo provino finì pure lui in rossonero. Contro il Napoli Gigio è andato così così, domani tocca a Mirante. I litigi con Higuain e sempre belle prestazioni, sembra quasi avercela con gli azzurri. Partita difficile per la squadra di Sarri perché fare i conti con Mirante non è facile.

Fonte: Il Mattino

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