Ghoulam è tornato, Strinic s’è rimesso in piedi e i ballottaggi sono possibili in qualsiasi ruolo. Si riparte, dopo una giornata di riposo, e Sarri riscopre il piacere dell’abbondanza, riaccogliendo Strinic – che non c’era domenica sera – e ricominciando a pensare al Bologna con un organico ricco e dal quale poter attingere: l’infermeria è andata svuotandosi rapidamente, ha restituito prima Chiriches e adesso il croato e in questo viaggio verso il Dall’Ara, c’è l’imbarazzo della scelta.
E’ una settimana «strana», insolita, perché corta – giocandosi in anticipo – e perché vuota, non avendo impegni: ma Sarri la riempie immediatamente, come abitudine, con la «doppia» odierna, quella che al mattino manda in campo anche il drone, da sfruttare per migliorare la linea difensiva e per limitare i danni. Le venticinque reti subite, inducono a ripetere i movimenti ed a capire dove siano gli errori, a studiare se stesso per azzerare quella lacuna ch’è costata qualcosa. Ed allora, a voi il pallone, ma soprattutto la parola al drone, ricominciando da Koulibaly (che nel suo primo giorno ha provveduto con il lavoro in palestra) ed aspettando però Tonelli, che procede con il differenziato, unico vero acciaccato d’una squadra che qualcosa ha cambiato in questi giorni di mercato.
Va via El Kaddouri, che nel biennio ha collezionato venticinque partite e due gol, ed ha scoperto la sua nuova funzione di esterno alto (di destra o di sinistra) e persino di centravanti (in Europa League, l’anno scorso, a partita in corso); non ci sono Roberto Insigne e Lasicki, che cresceranno altrove, in serie B, rispettivamente a Latina ed a Carpi, e però resterà una «rosa» fascinosa. Prima seduta, però senza poter cogliere indicazioni utili per Bologna, perché la formazione sta appena per nascere e dunque si rimarrebbe nel campo delle ipotesi: ma la presenza di Strinic offre la certezza del traffico (anche) a sinistra. Due uomini per un posto.
Fonte Corriere dello Sport