Attaccamento, senso del dovere, emergenza. Strinic non c’è e tocca a lui, nonostante sia tornato da un altro mondo, con quasi trenta gradi di escursione termica. Il viaggio, lo stress, la gestione che cambia, totalmente, anche quella di se stesso. Insomma, il mal d’Africa. Ne parlano in molti e non è semplicemente il magone che ti assale. L’anima resta lì, sì. Ma per un po’ anche il fisico: accade spesso e il rendimento di tanti giocatori qua e là per l’Europa da febbraio in avanti quando c’è la Coppa d’Africa è lì e ne è testimone. Il calo è frequente. Soprattutto appena rientrati. Sarri però aveva bisogno di lui e Ghoulam non s’è tirato dietro. Novanta minuti su e giù. Qualche allungo. Scatti, raddoppi e cross, ma pure affanni. Ha dato tutto però. Per quel che poteva, per quel che aveva dopo un mese e poco più lontano da Napoli. Tanto tempo, tanta distanza. Tanto è mancato Ghoulam.