CdS – L’editoriale di Vocalelli: “Allarme per Sarri, troppi impegni”

La Juve ha allungato di nuovo e chissà se qualcuno troverà da ridire anche stavolta sulle scelte di Allegri, che ha impresso una svolta coraggiosa e straordinariamente efficace. I cinque giocatori offensivi hanno governato la gara, con un sacrificio esemplare di Mandzukic e Higuain. Il primo, ancora una volta, si è sobbarcato un lavoro pazzesco. Il secondo, oltre ad aprire la gara, ha dato il via al secondo gol, andando a pressare sulla trequarti. Ma il dato ancora più illuminante arriva dalla difesa. Da quando Allegri ha optato per questa svolta spregiudicata – Lazio, Milan in Coppa e appunto Sassuolo – la Juve ha incassato un solo gol, ma soprattutto ha rischiato complessivamente non più di quattro volte: accordare qualità ed equilibrio non è un’utopia. E se i giocatori sono naturalmente i primi a meritarsi un applauso, è altrettanto vero che Allegri ci abbia messo ancora una volta molto del suo. Domenica arriva l’Inter, l’unica squadra tra quelle di testa – oltre alla Juve- ad aver vinto.

Già, perché il Napoli ha chiuso la serata con un pareggio interno contro il Palermo. La squadra di Sarri ci ha provato sino alla fine, anche se forse è mancata un po’ di lucidità. Chissà se ha influito anche la fatica infrasettimanale di Coppa Italia. Un campanello d’allarme, visto l’ingorgo che è stato creato a fine mese, quando in sei giorni gli azzurri avranno tre partite fondamentali tra il campionato e le due Coppe. 

Al secondo posto è rimasto dunque Spalletti, malgrado la sconfitta di Genova. La Roma ha sicuramente le sue belle responsabilità: ci sono state scelte discutibili, errori individuali e collettivi, anche un atteggiamento troppo molle dopo il primo gol di Bruno Peres. Però la cronaca impone di sottolineare gli errori degli arbitri. Una punizione inventata da cui è nato il terzo gol della Samp, un rigore netto negato per un fuorigioco ininfluente a tempo scaduto. La moviola in campo avrebbe reso facilmente giustizia, ma chissà perché – ed è un discorso più generale – si continua non dare un aiuto agli arbitri, che finiscono per essere i soli a dover decidere al buio mentre (in tempo reale) tutti sanno cosa è successo. Un mistero.

Fonte: CdS

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