Il destino è intervenuto, ha restituito Chiriches, ha «costretto» Ghoulam a rientrare dalla Coppa d’Africa, con l’eliminazione dell’Algeria, e ha offerto a Sarri la possibilità di non affogare nell’ansia che avrebbe potuto creargli l’assenza di Tonelli e Strinic. E’ rivoluzione, un po’ obbligata e un po’ suggerita dalle circostanze: c’è una difesa rivoltata come un calzino, un centrocampo rinfrescato qua e là e un attacco che, invece, ritrova i suoi interpreti principali. Però con il Palermo, e rispetto al Milan, si va dai quattro ai cinque volti nuovi, con un paio di ballottaggi che verranno risolti con la rifinitura di stamani: Maggio sta benissimo, Hysaj così e così, e dunque si va allo sprint; e a centrocampo, come consuetudine, Zielinski e Allan procedono fianco a fianco, fino alla lettura della formazione. Il San Paolo s’abbellisce, festeggerà il capodanno cinese (maglia celebrativa, sconto del 50% per i cinesi che vorranno assistere al match) e la voglia di calcio non s’è fermata: prevendita incoraggiante, con possibilità di oltrepassare la soglia dei quarantamila. E tra questi ci sarà, ancora, Milik, che a centonove giorni dall’intervento ha deciso di allenarsi ancora, di non rischiare , di procedere con la cautela che in casi del genere è consigliabile: in attacco c’è abbondanza ovunque, in campo e in panchina, una tribuna in più non toglie il sorriso.
Fonte: CdS