Testa e cuore  Reina, nelle sue lezioni la crescita dal Napoli

Una notte senza rabbia e urla, tipo quelle con il Pescara che ancora vibrano al San Paolo, e soprattutto senza gol: grazie a lui. Pepe Reina è tornato: alla sua maniera, di gran carriera, e con la Fiorentina in Coppa Italia il Napoli è riuscito sia a vincere sia a chiudere la partita senza subire. Per la prima volta dopo sei partite e quarantaquattro giorni: era dalla trasferta di Cagliari dell’11 dicembre che gli azzurri non tornavano a casa immacolati. E a dirla bene era già da un po’ che Pepe bruciava orgoglioso dalla voglia di tornare alla ribalta. Detto, fatto: intervento strepitoso su colpo di testa a botta sicura di Astori, e repliche super sul rampollo di casa Chiesa. Risultato: il Napoli esulta, passa in semifinale e ringrazia il suo portiere. Finalmente felice. 

E allora, il grande inchino di Reina: nuovamente decisivo. Di nuovo protagonista di parate preziose come gol: per chiarirsi le idee, magari, basta chiedere informazioni ai viola di Sousa. Importanti a dire poco, i prodigi sfoderati in Coppa Italia; una sequela da campionario chic che, dopo molto, anzi troppo tempo ha finalmente permesso al Napoli di concludere una partita senza gol al passivo. Era dal 5-0 di Cagliari, dicevamo, che non accadeva: poi, azzurri sempre infilati in campionato e anche in Coppa Italia, con avversari non proprio irresistibili tipo il Pescara e lo Spezia. Un totale di 10 reti subite in sei esibizioni: Torino (3), Fiorentina atto primo (campionato, 3), Samp (1), Spezia (1), Pescara (1) e Milan (1). 

Fonte: CdS Campania

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