Quando vede rosa e nero, carica. Quell’abbinamento di colori deve ispirarlo particolarmente: perché con Hamsik, una volta su due, il Palermo non la scampa. Sì, proprio così. I siciliani hanno avuto la sfortuna d’imbattersi nello slovacco per 17 volte in serie A, e per ben 8 volte sono stati trafitti dal capitano azzurro. Con l’aggiunta di 6 assist. Le realizzazioni contro i rosanero sono due in più rispetto a quelle rifilate a Juve e Bologna, che seguono nella speciale classifica. Entrando nello specifico, il Napoli s’è imposto per 10 volte, a fronte di 5 sconfitte, 2 volte è finita in pareggio. Insomma, la fonte d’ispirazione è certa ed una media così importante, che sfiora cioè il 50 percento, non può essere frutto di pura e semplice coincidenza. Evidentemente c’è tutto un particolare mix che contribuisce a scatenare la vena realizzativa di Marekiaro.
Anche di recente, quando ha visto rosanero, è riuscito ad imprimere il suo personale sigillo. Come è successo nell’andata disputata al Barbera, nella notte di sabato 10 settembre, quando De Zerbi, da nuovo allenatore palermitano, ebbe appena il tempo di sedersi sulla panchina, che Marek al 47’ inaugurò il categorico tris: cross di Ghoulam, deviazione al volo e di sinistro della “bestia nera”.
Un gol di pregevole fattura, come del resto tanti altri siglati dallo slovacco, a precedere la doppietta di un Callejon che in quel periodo non risparmiava proprio nessuno (uno-due anche al Milan). Insomma, è il caso per il Palermo di preoccuparsi seriamente. Tanto più che la versione più recente di Hamsik è delle migliori, se non la migliore: dal primo di novembre (Besiktas-Napoli di Champions), cioè dopo quella sconfitta allo Juventus Stadium che per gli azzurri ha segnato la svolta della serie positiva di quindici incontri, ha totalizzato la bellezza di cinque gol e sei assist. Una furia che potrebbe abbattersi sulla squadra rosanero, appena affidata a Diego Lopez. Da notare peraltro che, nelle stagioni 2008/09 e 2011/12, ha colpito sia all’andata che al ritorno, e un vecchio adagio suggerisce che non c’è due senza tre…
Fonte: Corriere dello Sport