“La Juventus prima in classifica vince, secondo Allegri, il campionato della critica. Una cosa rara in un Paese dove importava solo vincere non curandosi della forma e del merito. La bellezza e l’etica non venivano considerate elementi importanti. La vittoria è importante, ma quando la amplificano la bellezza e l’armonia del gioco. Questa crescita culturale e sportiva mi consente di porre una domanda: chi gioca meglio tra la Juventus di Allegri, la Roma di Spalletti e il Napoli di Sarri? Il Napoli è stato fino a oggi la squadra più bella. Maurizio ha dato una strategia di stampo internazionale interpretata da giovani calciatori di buon talento, ma con limitata esperienza e forza. Nessuno di loro era un topplayer, ma il gioco li aiuterà. Pertanto il gioco è il vero leader. Gli azzurri sono una vera squadra che conosce praticamente tutto lo scibile calcistico. In fase di possesso dipendono molto dalla velocità, dai sincronismi e dagli smarcamenti senza palla. In fase di non possesso sono assai compatti, anche se il pressing e le scalate possono migliorare. Si muovono in fase d’attacco con azioni vertiginose e con un ottimo possesso, che non è statico. Le idee di gioco sono così chiare da permettere alla squadra di segnare più gol di tutte, nonostante la vendita di Higuain e l’infortunio di Milik. Un capolavoro. Per avere successo ho sempre pensato che la società venisse prima della squadra, e questa prima del singolo. Nessuno in Italia può vantare il curriculum juventino e questo permette alla squadra di partire in vantaggio rispetto alle concorrenti. Se in Italia sono i più vincenti, purtroppo non lo sono in Champions, forse perché in Europa si vince maggiormente con il collettivo e con un calcio offensivo. I giocatori quando arrivano in questo glorioso club sanno che dovranno dare tutto. Allegri ha compiuto un ottimo lavoro, ma la vera svolta forse è quella arrivata contro Lazio e Milan. Il calcio internazionale insegna che vince maggiormente chi pratica un calcio più positivo e coraggioso, vedi Real Madrid, Barcellona, Bayern. Max ha compreso che non doveva accontentarsi e da allenatore capace e intelligente non solo ha cambiato sistema di gioco, ma ha mixato in modo mirabile tutto lo straordinario potenziale in proprio possesso. Il primo tempo con il Milan ha raggiunto dei livelli mondiali per forza, velocità e abilità. Uno spettacolo travolgente di potenza e di talento. I giocatori sembrano convinti e partecipi del nuovo modulo, l’organizzazione del possesso palla e del pressing potrà solo migliorare attraverso il lavoro settimanale. I bianconeri devono evitare di arretrare fino dentro l’area dove ogni errore o la bravura dell’avversario diventano fatali. Il pressing offensivo permetterebbe di bloccarli sul centrocampo e consentirebbe ripartenze corte contro squadre europee poco organizzate difensivamente. I bianconeri hanno tutto per vincere anche in Europa. Il buon Spalletti sta dando il meglio di sé in situazioni non facili, le sue squadre hanno sempre interpretato un calcio offensivo, anche se ora la Roma sembra più prudente. I giallorossi non posseggono il carattere degli juventini e inoltre ci sono molti solisti che faticano a muoversi congiuntamente. Il livello tecnico è elevato, tuttavia è difficile fare previsioni con una squadra che non sempre si muove in modo ordinato e fatica a dare continuità al proprio gioco”.
Fonte: gasport