Quella di Verona potrebbe essere la sua partita. In tutti i sensi. Potrebbe esordire dal primo minuto con la maglia della Salernitana e potrebbe così vivere da protagonista quello che per lui, bassanese purosangue, è una sorta di derby. Luca Bittante, ventitré anni lo scorso agosto, è pronto. A Salerno è arrivato dopo sei mesi trascorsi spesso in panchina a Cagliari. «Ho parlato con Bollini – spiega – e col direttore Fabiani, il progetto mi ha entusiasmato. E poi in squadra ci sono molti ragazzi che conosco. Penso che la Salernitana sia una compagine forte, che ha ampi margini di miglioramento, occorre solo un po’ di consapevolezza in più. L’esperienza al Cagliari? Conosco bene Rastelli, ma questo non mi assicurava certo la possibilità di giocare. Purtroppo non è andata come speravo, ma non mi piace parlare del passato, ora penso alla
Salernitana».
RUOLO. Bittante è un terzino destro, che può giocare anche a sinistra oppure da esterno di centrocampo. «Per me – dice – è indifferente. So che quando entro in quel rettangolo di gioco devo dare il massimo per la mia squadra e pensare solo al risultato». Corsa, testa alta, personalità: Bittante è questo. Cresciuto nella Fiorentina, con cui ha vinto una Supercoppa Primavera contro la Roma, ha poi vissuto l’esperienza triennale ad Avellino, prima di approdare ad Empoli ed infine a Cagliari. «La Fiorentina – ricorda – mi ha dato tantissimo, insegnandomi dei valori che poi mi sono serviti. In quella squadra che vinse la Supercoppa c’erano tanti giocatori che oggi militano in club importanti».
SERIE A. Con Empoli e Cagliari l’assaggio della serie A. Appena diciotto presenze complessive in un anno e mezzo (14 con l’Empoli e quattro con la squadra rossoblù), ma anche un’esperienza incommensurabile. «Mi è capitato di giocare contro la Juventus – racconta – o di affrontare la Lazio. In serie A non puoi sbagliare, non ti perdonano nulla. In B, invece, si gioca con maggiore intensità ed agonismo». Tra i cadetti ha collezionato sessantanove presenze, compresa quella di domenica scorsa con la Salernitana. Con l’Avellino ha vinto nel 2013 il campionato di C1 e poi disputato due campionati di B. «E’ stata un’esperienza che mi è servita – sottolinea – per la mia crescita calcistica e umana. Ora si è presentata questa opportunità di Salerno, che ho colto al volo. L’allenatore mi ha voluto e ho accettato perché lo reputo un progetto importante per la mia crescita professionale. Secondo me questa squadra può fare grandi cose».
CONTINUITA’. Dopo aver centrato, per la prima volta in questa stagione, la seconda vittoria di fila, la Salernitana punta alla continuità. A Verona, domenica prossima, non sarà facile, ma le grandi sfide hanno spesso esaltato i granata in questo campionato. «Indubbiamente – prosegue Bittante – ora dobbiamo essere continui. Osservando la squadra nei pochi giorni che hanno preceduto la partita con lo Spezia ho avuto la sensazione di un gruppo deciso a ripartire con uno spirito importante e con grande concentrazione. In casa dobbiamo metterci agonismo e cinismo. Quello di B è sempre stato un campionato equilibrato e difficile, basta avere continuità e non perdere. Coda? Lo conoscevo già prima, è un attaccante di categoria superiore, completo, che ha forza fisica ed ottime doti tecniche. E soprattutto alla prima occasione fa gol, vede la porta».
RIPRESA. Ieri pomeriggio i granata hanno ripreso ad allenarsi al Volpe. Preoccupano le condizioni di Donnarumma (affaticamento muscolare al polpaccio destro) e Della Rocca (trauma distorsivo alla caviglia sinistra). Entrambi si sono sottoposti a fisioterapia. Lavoro atletico specifico per Odjer. Stamani il gruppo si ritroverà a San Gregorio Magno. I granata, dunque, tornano ad allenarsi in provincia.Corriere dello Sport