Ilnapolionline.com prosegue nel suo viaggio all’interno delle scuole calcio, un mondo dove si costruiscono del fondamenta per il futuro. Un fulgido esempio è certamente la scuola calcio Vincenzo Riccio, struttura nei pressi di Brusciano. Il nostro giornale ha intervistato l’allenatore dei 2001 Antonio Maschio sul momento della squadra e sul Napoli di Maurizio Sarri.
Prima di diventare allenatore, in quali squadre hai militato? “Ho giocato in molte squadre. Ho iniziato con la Turris, poi a seguire nel settore giovanile del Napoli. Ho proseguito nel Bologna e infine di nuovo nella compagine torrese dove il tecnico era Di Somma, l’attuale d.s. del Benevento”.
Dal punto di vista tattico c’è un modulo in particolare che attui di più? “Io ho avuto come allenatori personaggi del calibro di Pioli e Zeman, due ottimi tecnici e quindi ho cercato di apprendere da loro il meglio possibile. Allenando una squadra di un settore giovanile mi piace non attuare un modulo in maniera particolare, ma far sì che i ragazzi si divertano. La filosofia della scuola calcio Vincenzo Riccio è farli crescere, senza pensare a vittorie o possibili trofei in bacheca, poi se vengono tanto meglio”.
Cosa ne pensi del nuovo corso nel settore giovanile del responsabile Gianluca Grava e del suo scouting? “Conosco molto bene Gianluca e io credo che stia facendo un ottimo lavoro per la crescita del vivaio. Io sono convinto che nel giro di un paio di anni i frutti verranno fuori, senza contare che lo scouting è molto attivo e quando Grava non può essere presente ha nel suo interno gente qualificata e in grado di poter fare il massimo possibile”.
Ti vorrei chiedere dell’Atalanta, società che punta con decisione sul settore giovanile e che manda in prima squadra diversi ragazzi che sono anche titolari come contro la Samp. Cosa ne pensi del club orobico? “L’Atalanta è una società che ogni anno deve salvarsi e perciò non ha alcun obbligo di classifica. Come hai detto tu lancia in prima squadra diversi ragazzi dal vivaio, non ultimo anche un ’99 (Bastoni) in difesa e che si è ben destreggiato contro Muriel e Quagliarella. Sono un fulgido esempio di programmazione e per questo sono ammirati in tutta Italia”.
Contro il Milan, nel finale di gara, c’erano tre centrocampisti che arrivano a 61 anni. Anche la società azzurra segue le orme dell’Atalanta? “Il caso del club azzurro è diverso, nel senso che i calciatori che tu dici non vengono dal vivaio ma sono giocatori già affermati in Italia e a livello internazionale. Sicuramente la filosofia della società sta cambiando, questo è evidente, ma a mio avviso dovrebbe investire di più sul settore giovanile per poter essere competitiva al massimo. Io credo che con l’avvento di Grava e del suo sconting ci saranno ancora progressi”.
Questa sera il Napoli affronterà in Coppa Italia la Fiorentina per i quarti di finale. Sei anche tu della filosofia vincere aiuta a vincere? “Ogni partita a mio avviso va affrontata nel modo giusto e credo che contro la compagine viola vedremo una squadra pronta a giocarsela a viso aperto. Io ho visto negli anni passati il gioco di Sarri e devo dire che il suo gioco non sempre era scintillante, ora però è tutta un’altra musica. Io quando vedo il Napoli mi diverto, è sempre un piacere guardare le partite degli azzurri e da tifoso ovviamente mi auguro che si vada avanti su questa strada”
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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