S. Campagna (ct. Settebello): “Per tecnica e passione seguo il calcio. Vorrei conoscere Sarri, mi affascina”

Rientrato sabato scorso da Johannesburg, il ct del Settebello Sandro Campagna è andato a Genova per assistere al match Pro Recco-Brescia,ora è a Napoli per una tre giorni intensa di pallanuoto. Il tecnico parla ai microfoni del Mattino del suo rapporto con il calcio e, inevitabilmente, di mister Sarri: 
Nei giorni scorsi il giocatore della Canottieri Fabio Baraldi ha incontrato l’allenatore del Napoli Maurizio Sarri e si sono scambiati informazioni sui reciproci sport. Lei che rapporto ha con il mondo del calcio? «Direi piuttosto intenso sia dal punto di vista tecnico che da quello di appassionato. Sono stato più volte in contatto con Antonio Conte, sia quando allenava la Juve che quando è stato da ct della Nazionale, ho assistito ad allenamenti e ho anche parlato nello spogliatoio della Juventus, squadra alla quale sono legato da vecchio appassionato: da ragazzo, prima di approdare alla pallanuoto, avevo giocato a calcio. Conte è venuto anche ad assistere ad alcune nostre partite».
Con quali altri colleghi del calcio si è confrontato? «Con Allegri e il ct della Nazionale Ventura. Con loro ho affrontato la metodica sportiva e analizzato i vari aspetti delle nostre rispettive discipline. Sono stato, e lo sono ancora oggi, promotore al Coni di incontri con tecnici di altri sport. Può sembrare strano che ci sia un interscambio con allenatori di sport così diversi, invece molte volte ho riscontrato affinità tra la pallanuoto e altri sport di squadra».
Ha avuto modo di conoscere Sarri? «No, ma avrei molto piacere di incontrarlo. È un tecnico che mi affascina sia dal punto di vista prettamente tecnico che da quello di comunicatore e nella gestione degli atleti. È senza dubbio una persona da conoscere».
Perché Napoli per questa tre giorni di allenamenti degli azzurri? «Ho detto più volte che ho voglia di girare l’Italia per far conoscere sempre più il nostro sport, avvicinare i giovani e farli emozionare. In futuro saremo anche a Pescara come a Palermo, a Trieste e Padova e poi in tante altre città. Napoli è certamente una delle città con maggiore tradizione e presenza nella pallanuoto nazionale».
I convocati per questo raduno hanno una media età bassa. «Possono essere il futuro, molti di loro hanno già fatto esperienze azzurre e altri sono ai primi approcci. Certo il cammino è lungo, ma bisogna dare fiducia ai giovani e far loro comprendere che indossare la calottina azzurra oltre ad essere un onore è anche un onere da sostenere con allenamenti duri e grande concentrazione mentale».
Dopo il bronzo a Rio punta ad un rinnovamento della Nazionale in vistadi Tokyo 2020? «Oggi abbiamo una squadra forte, ma dovrò essere attento alla carta d’identità di alcuni senatori: oggi sono validissimi ma tra tre anni sarà lo stesso? Solo il tempo potrà darci una risposta, nel frattempo ci prepariamo ad eventuali inserimenti».
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