CdS – Napoli, sei poetico…credici un po’ di più!

C’è qualcosa di più bello di una squadra che gioca bene a pallone? Di una squadra “bella” da vedere? Di più bello c’è solo una squadra che gioca bene e vince. Per questo Napoli, devi crederci un po’ di più! Un palleggio continuo che ammalia: poesia tra tanto calcio-prosa. San Siro è il campo di Arrigo Sacchi. Ai suoi tempi, nessun avversario osava pensare a una partita di dominio quando entrava in quello stadio. E’ vero che sono passati trent’anni, ma da allora poche squadre hanno marchiato a fuoco una partita contro il Milan, a San Siro, come ha fatto il Napoli nella prima mezz’ora di sabato sera. Veder palleggiare Hamsik, Jorginho e Insigne in una ristrettissima porzione di campo, un tocco e a volte…mezzo tocco, è stato uno spettacolo. Il Napoli, con quel palleggio, costruisce un fortino impenetrabile per gli avversari: se non commettono fallo, non prendono palla. Non c’è mai uno strumento fuori posto in quella squadra, mai un tempo sbagliato. Essendo umani, gli azzurri possono sbagliare un passaggio, un controllo, ma tutti sono sempre nel posto giusto al momento giusto. La Juve lega il suo spettacolo ai colpi di Dybala; la Roma, almeno quella delle recenti versioni esterne, si preoccupa meno del lato estetico e bada al sodo; il Milan non sfiora nemmeno i livelli napoletani come qualità singola e collettiva; l’Inter idem. L’unica squadra che ancora antepone la poesia alla prosa è quella di Sarri. Che ha conservato la vittoria nei 60 minuti difensivi, ma l’ha conquistata con i primi 30 di spettacolo. (CdS)
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