Insigne. Callejon. San Siro, lentamente, si spegne. Sotto il segno del Napoli. L’azzurro che domina e regala calcio ad una delle platee più importanti del mondo. Mezzora di spettacolarità, gli altri sessanta minuti di “ghisa”. Roba di muscolarità, di sostanza, di pensiero forte. Sessanta minuti di vittoria, quella che ti porta lontano perchè fatta di sostanza e di futuro. Sfiora il terzo, Insigne. Rigore netto, su Mertens. I minuti che scorrono possono raccontare una goleada che il Milan evita perchè è il Napoli ad aprirla con una sciocchezza alla mezzora. L’attacco azzurro punge a destra con Callejon che raccoglie a metà campo palla e lavora oscuro permettendo al resto della squadra di alzarsi con i tempi di giusti. Scorre la gara, Mertens si sgomita e cerca la sua giocata. Spreca, Dries. Lo spreco non cancella la qualità del suo calcio che unito agli altri compagni sa di sostanza e di quella spettacolarità che ruba l’occhio. Pavoletti e Gabbiadini in panchina si aggiungono a questo reparto che sa di certezza e che incanta San Siro perchè figlio di una squadra che non sa cosa sia la resa. Attacco promosso non per i goal, ma per il suo sacrificarsi quando la partita cambia.
a cura doi Alessandro Tullio