Attila Sallustro è stato uno dei primi, se non il primo in assoluto, giocatore simbolo del Calcio Napoli.
Nato in Paraguay, precisamente ad Asuncion il 15 dicembre 1908, ha cominciato a giocare a calcio sin da bambino fino poi a diventare un grande attaccante. Si trasferì in Italia all’età di 12 anni e venne neutralizzato italiano.
Le sue caratteristiche da velocista subito risaltarono, tanto da fargli guadagnare il soprannome di “Veltro” che nell’epoca medievale rappresentava un cane da caccia addestrato molto veloce. La particolarità di questo calciatore è che giocava nella squadra del Napoli, ancor prima della nascita del club, ovvero ancor prima del 1926. Infatti il giovane Sallustro arrivò ai piedi del Vesuvio, nel lontano 1920 e da allora venne inserito nell’Internazionale Napoli.
Dal 1926 in poi, quando nacque a tutti gli effetti il Calcio Napoli, Sallustro visse stagioni di alti e bassi in maglia azzurra. Come ad esempio la prima che risultò disastrosa, in cui il Napoli totalizzò in tutto il girone, un solo punto contro il Brescia. Cosa ben diversa invece, fu la stagione 1932-1933, forse la migliore mai disputata da Sallustro con la maglia del Napoli. In quella stagione gli azzurri restarono per gran parte del campionato nelle prime posizioni di classifica, ma poi dovettero subire il forte ritorno della Juventus che totalizzò ben 9 vittorie consecutive che gli permisero di vincere il campionato, ma Sallustro lasciò il segno con 19 reti in 30 partite.
Durante quegli anni, Sallustro ebbe il privilegio di giocare con un altro grande calciatore che ha scritto pagine importanti del Calcio Napoli degli anni ’20 e ’30, ovvero Antonio Vojak. Inoltre la Società gli permise anche di giocare con suo fratello Oreste, mettendolo sotto contratto con il club azzurro.
Sallustro terminò la sua esperienza da calciatore del Napoli, nel 1937, per poi chiudere definitivamente la carriera alla Salernitana. Il suo bilancio in maglia azzurra alla fine, risultò più che positivo, infatti l’attaccante di Asuncion, realizzò ben 107 reti in 11 stagioni.
Ma questo calciatore instaurò un rapporto così speciale con la città di Napoli che ci tornò qualche anno dopo, nel 1960, con una breve esperienza da allenatore.
Sallustro inoltre, fu anche il primo calciatore del Napoli a vestire la maglia della Naizonale Italiana. Proprio con la Nazionale, ebbe un rapporto abbastanza particolare, infatti il C.T. di allora, Pozzo, gli preferì Meazza e il povero Sallustro totalizzò soltanto 2 presenze ma con un gol all’attivo. Quella tra Sallustro e Meazza fu la prima polemica tra Nord e Sud sotto il punto di vista sportivo.
Ma grazie ai suoi 107 gol in maglia azzurra, Sallustro è rimasto nella storia dei grandi marcatori del club partenopeo. Oggi lo troviamo al secondo posto dietro il “RE” Maradona che è in vetta con 115 reti. Mentre l’attuale Capitano Marek Hamsik, è a 106 reti, quindi ad una sola lunghezza da lui.