Il punto della situazione – di R. Muni: “Una vittoria per Diego”

Il Napoli comincia bene il girone di ritorno, con una vittoria che chiude un’esaltante settimana di partite casalinghe. Se poi ci aggiungiamo che nello stesso tempo per le vie di Napoli si aggirava Maradona, la vittoria di domenica pomeriggio assume i contorni della favola che potrebbe di nuovo ripetersi, a distanza di trent’anni…ma di questo ne parleremo nei prossimi giorni. Tre vittorie su tre, con otto reti messe a segno. Nel 3 a 1 rifilato al Pescara spicca la seconda rete consecutiva di Tonelli, alla sua seconda presenza stagionale. Due reti pesanti per l’ex difensore dell’Empoli: quella con la Samp, realizzata al fotofinish, regalò i tre punti al Napoli mentre quella di domenica scorsa ha aperto la strada al successo degli uomini di Sarri. Due reti a coronamento di altrettante partite di buon livello per colui che è chiamato a sostituire Koulibaly impegnato in coppa d’Africa. Altro dato positivo, che viene fuori dalla ventesima di campionato, riguarda i gol realizzati dagli azzurri, ben 45 che superano anche quelli messi a segno nella prima parte della stagione 1987/88 e nell’ultimo anno della gestione Benitez. Trent’anni fa fu la MA.GI.CA. a mettere nel sacco 42 volte il pallone ed aver fatto meglio di Maradona, Giordano e Careca, tre mostri sacri, non è cosa di poco conto. Il Napoli segna tanto, nonostante il tradimento di Higuaìn e la lunga assenza di Milik e sono in pochi che avrebbero scommesso su questo risultato. Nonostante tutte le difficoltà trovate, compreso Gabbiadini sempre ai margini della squadra, gli uomini di Sarri hanno saputo fare tanti gol, con anche i difensori ed i centrocampisti, a coronamento di un gioco corale fantastico, a tratti esaltante. Una macchina perfetta in cui ciascun calciatore schierato dal tecnico di Figline, conosce a memoria ciò che deve fare. Maurizio Sarri, quindi, può fare un più ampio turnover, mettendo definitivamente negli archivi il concetto di titolarissimi e riserve, una filosofia che negli ultimi anni ha accompagnato le stagioni della squadra del cuore, riducendone gli obiettivi. Unico neo di Napoli-Pescara è quel rigore subito all’ultimo tuffo di una gara mai in discussione. Se il numero dei gol segnati è da grande squadra, le troppe reti incassate costituiscono un dato che impedisce alla squadra di vincere un trofeo importante. Vince chi segna ma anche, anzi soprattutto, chi subisce poco e fino a che Sarri non sarà riuscito a correggere questo aspetto, il salto di qualità non potrà dirsi completamente compiuto. Il Napoli ha vinto, facendo tutto nel secondo tempo e se la vittoria non è stata più rotonda è solo grazie al portiere degli abruzzesi, Bizzarri, che ha salvato la sua squadra da una possibile goleada. Nonostante ciò, non sono mancate le critiche per i primi quarantacinque minuti giocati a ritmi bassi. Aver atteso che gli ospiti esaurissero le batterie, colpendoli ad inizio ripresa, diventa un difetto se sono gli azzurri a farlo. Mentre questo atteggiamento ragionato, per certi aspetti persino cinico, è segnale di maturità da grande squadra, se adottato dagli azzurri diventa fonte di critiche stucchevoli. Ad ogni modo contano i risultati ed il Napoli si mantiene in scia della Roma, rosicchiando tre punti alla Juve, caduta di brutto in quel di Firenze. Il nervosismo degli allenatori in difficoltà è spesso inevitabile così come puntuali arrivano le sanzioni verso i tecnici che vanno oltre il limite del consentito. Ne sanno qualcosa sia Oddo, espulso durante la partita di Napoli che Gasperini, appiedato dal giudice sportivo. Quello che non si riesce a capire è come mai nessuno abbia sanzionato Allegri che, ripetutamente, ha offeso l’arbitro del Franchi! Sabato sera il Napoli è chiamato al difficile impegno nella tana del diavolo e quando c’è il Milan all’orizzonte non si può non pensare a quei meravigliosi anni ottanta ed a sognare ancora il più grande di tutti: D10S. Avanti Napoli, Avanti!

 

Riccardo Muni

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