Il cuore batte sempre per il Napoli. Anche adesso che il Psg lo ha ricoperto di soldi fino al 2020 (manca solo l’annuncio) e che le chances di tornare in Serie A sono drasticamente diminuite rispetto alla scorsa primavera/estate. «Allora c’è stata questa possibilità – ha ammesso Edinson Cavani – perché nel calcio succedono delle cose, anche indipendenti dalla tua volontà, che portano le società a prendere certe decisioni. Non si può piacere a tutti e io l’anno passato non giocavo là davanti come amo, ma più esterno. Per questo l’ipotesi di tornare in Italia c’era e l’ho presa in considerazione, ma alla fine sono rimasto a Parigi e adesso faccio il centravanti come preferisco. Merito dell’addio di Ibrahimovic? Lui non c’entra e comunque insieme abbiamo vinto. Non c’era nessuna contrapposizione tra noi due, ma io ho bisogno di avere a disposizione certi spazi». Risposta diplomatica visto che i due, almeno calcisticamente, si sono spesso pestati i piedi non trovando il giusto feeling.
Prima di prendere Higuain la Juventus aveva pensato a Cavani e per qualche giorno era venuta fuori anche l’ipotesi di un suo ritorno al Napoli. «Sono rimasto legato a tutte le squadre dove ho giocato, in particolar modo al Napoli che guardo sempre in televisione ogni volta che posso. Ho visto il match vinto contro il Pescara e gli azzurri mi sono piaciuti. Sarri è bravo e il suo calcio è offensivo, rapido e bello. Lui pensa sempre a segnare e a far divertire il fantastico pubblico del San Paolo. Non so se il Napoli può vincere lo scudetto, ma io tifo perché succeda».
Anche in Champions nessun dubbio per il Matador: «Spero che passi il turno contro il Real. Possibilità che ci riesca? Sarà importante l’andata a Madrid perché quello è un campo molto difficile e caldo come il San Paolo dove vedrete che il pubblico al ritorno sarà uno spettacolo. Lì nei miei anni abbiamo vinto contro il City e contro il Chelsea e il Napoli può ripetere una di quelle imprese».
L’inizio di stagione di Cavani è stato impressionante, ma l’uruguaiano non ha intenzione di fermarsi: «Con Emery gli attaccanti segnano molto e io sto rispettando la tradizione. Spero di andare avanti così. Non dite però che il Psg è in difficoltà perché anche negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo avuto momenti in cui abbiamo pareggiato qualche partita di troppo e le cose non andavano bene. Quando cambi tanto è normale che ci siano delle difficoltà, ma vedrete che raggiungeremo gli obiettivi prefissati. Verratti? E’ un giovane di talento ed esperienza che continua a migliorare anno dopo anno. Se gli consiglio di restare o di andare in uno degli altri top club che lo corteggiano? E’ un campione e un giocatore fondamentale per noi e per la Nazionale. Mi auguro che resti e vinca ancora tanto a Parigi»
Fonte: CdS