Il Mattino – “De Laurentiis-Maradona è un matrimonio che s’ha da fare”

Il presidente e il campione stanno finalmente discutendo alla ricerca di un accordo che faccia divenire ufficialmente D10S ambasciatore del club nel mondo. Di fatto, Maradona è già il simbolo del Napoli: lui è la Storia nel club, non è solo nella storia. Il problema è quando saranno celebrate le nozze e, soprattutto, se non ci sarà la possibilità di un inserimento del don Rodrigo di turno, nelle vesti del fisco o di uno sceicco di Dubai. «Mi piace quello che ha in mente il presidente per me: c’è un progetto che mi mette al centro di una serie di iniziative. Ma io ho due genere di inconvenienti: devo risolvere i problemi che ho in Italia e ho un contratto in essere con Dubai. Non posso dividermi tra le due cose, non è giusto per me e non è giusto per il Napoli». L’incontro romano di sabato pomeriggio, nell’albergo romano dell’argentino, è il primo faccia a faccia operativo tra i due, dopo i tanti sospiri e i tanti corteggiamenti (ma anche i fraintendimenti). «Parliamone ancora», si sono detti lasciandosi Maradona e De Laurentis. Probabilmente già questa sera, perché il presidente del Napoli sta valutando se accettare o meno l’invito di Alessandro Siani per lo spettacolo «Tre volte 10» (di sicuro tra i presenti ci saranno Pepe Reina e Lorenzo Insigne e due protagonisti dello scudetto 87: Carnevale e Renica). «Io sarei l’uomo più felice della terra se dovesse esserci un accordo: i napoletani sono dappertutto. Mi è capitato persino in Colombia, c’erano sempre due-tre napoletani che facevano casino in qualsiasi locale». De Laurentiis ha un contratto con gli sceicchi degli Emirati Arabi ed è testimonial dello sport di Dubai nel mondo: accordo che è rimasto in piedi anche dopo l’esonero dalla panchina dell’Al Wasli nel 2011. La situazione con il fisco italiana, invece, è riassunta dall’avvocato Angelo Pisani. «Il 14 febbraio ci sarà un’altra data fondamentale per il contenzioso con l’Agenzia delle Entrate perché Equitalia ha fatto appello contro la sentenza di primo grado della commissione tributaria regionale della Campania che ha accertato l’infondatezza delle pretese fiscali», dice il legale di Maradona raccontando la sua versione della vicenda tributaria. Quello che è certo è che il presunto debito di Maradona con lo Stato Italiano ammonta alla cifra monstre di 40,5 milioni di euro. E di questi, 34 milioni di interessi, sanzioni e more. «Ma questo non è un impedimento all’accordo. Perché presto dimostreremo l’infondatezza totale delle richieste del fisco». Un delirio. Nel frattempo Maradona resta conteso da tutto il mondo: ha offerte da ogni angolo del pianeta, inviti televisivi e l’ultimo da parte degli organizzatori dell’«Isola dei Famosi» che sognano di avere il Pibe de Oro tra i naufraghi vip dell’edizione che partirà a febbraio. Dopo i primi contatti, nelle prossime ore la trattativa potrebbe entrare nel vivo: sul tavolo, stando alle indiscrezioni, una partecipazione solo a qualche puntata. Non è escluso, che alla fine a partecipare possa essere il figlio di Maradona, Diego junior. D’altronde Maradona ha già preso parte a un programma tv in Italia: era «Ballando con le stelle», nel 2015. Ieri l’argentino non ha fatto nulla per nascondere il feeling con il presidente De Laurentiis e per portare alla luce qualche retroscena dell’incontro romano avvenuto sabato. «Ci siamo parlati per almeno trenta minuti ma è chiaro che bisogna fare le cose bene, ho detto a De Laurentiis che voglio una squadra vincente che possa giocare a tu per tu con la Juve, l’Inter, il Milan e la Roma. Lui ha capito subito: in questi anni in cui è stato presidente non sapeva molto di calcio ma adesso è un esperto». Bruscolotti, lo storico capitano azzurro, ne sarebbe fiero: «Sarebbe una cosa fantastica l’ingresso in società di Diego. Sarebbe anche una cosa che farebbe onore a tutti noi». Maradona non ha visto neppure un minuto di Napoli-Pescara. Non ne ha avuto tempo: «Altrimenti non sarei riuscito a fare tutte queste interviste». D’altronde, il club azzurro non ha avuto alcunaensazioni per rigenerarsi». Come è nata questa avventura? «Grazie ad Alessandro Siani che è una persona straordinaria oltre ad essere un attore di grande livello. Lui è capace di farci sorridere ma sa trovare anche splendidi momenti di profondità che permettono di riflettere». Eravate già in contatto? «Ci siamo incrociati in occasione di eventi di beneficenza, di conferenze. Da subito siamo entrati in confidenza. Lui è amatissimo, i ragazzi lo adorano, così quando si parla di legalità io provo a coinvolgerlo: basta una sua battuta per rendere più immediato il messaggio e tenere alta l’attenzione dei giovani che, così, recepiscono quel che proviamo a dire loro». Così Catello Maresca si è ritrovato nello show del San Carlo, che ha anche scatenato polemiche. «Per piacere, stendiamo un velo su queste polemiche. Se si parla di cultura qui a Napoli, devono restare tutti zitti. E poi chi decide cosa è cultura e cosa no? Qual è il limite previsto per salire sul palcoscenico del San Carlo, chi lo stabilisce?». Cosa bisogna aspettarsi dallo spettacolo? «Un paio d’ore in serenità con un grande attore sul palcoscenico e al suo fianco un grande campione al quale la città è legata a doppio filo. Una serata di spensieratezza sul filo dei ricordi e delle emozioni. Quelle che ogni napoletano ripesca quando pensa ai giorni dei trionfi e degli scudetti».

Fonte: Il Mattino

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