La nota pagina Facebook denominata “Romanzo calcistico” ha reso omaggio a Maurizio Sarri, nel giorno del suo compleanno, con un suo famoso aneddoto. Un minuto di lettura che racchiude il senso della sua carriera da allenatore, senza dimenticare i trascorsi in banca: “Sa cosa mi dà fastidio? Le etichette: per molti sono l’ex impiegato di banca che fuma troppo e ha 33 schemi su palla inattiva. Come se fosse una colpa aver fatto altro. Si, mi occupavo di transazioni fra grandi istituti: più di 15 anni fa. Ho lavorato a Londra, in Germania, Svizzera e Lussemburgo. Era un buonissimo lavoro, e mi è servito molto, perché ho appreso il valore dell’organizzazione e della capacità decisionale. Ma poi, quando si è presentata la possibilità, ha prevalso il cuore e ho scelto come unico mestiere quello che avrei fatto comunque gratis la sera dopo il lavoro: l’allenatore. Ho giocato, alleno da una vita, non sono qui per caso, credo di essermelo guadagnato. Dicono che i miei allenamenti sono faticosi? Non scherziamo, faticoso è alzarsi alle 5 del mattino per andare in fabbrica. Qui serve solo armonia di movimenti e di tempi. Tre doti di un buon allenatore? La personalità, la facilità di parola e la conoscenza, che rende credibile le prime due. A me capita di studiare anche 10 ore al giorno. Come si arriva dalla 2ª categoria alla A? Per meriti sicuramente, ma anche grazie alle società che credono in te. Nelle categorie inferiori conosco tanti che potrebbero stare al posto mio, se godessero di attenzione mediatica e avessero un po’ di ‘culo’ nell’indovinare la piazza giusta come lo ha avuto il sottoscritto…”