Carlo Tavecchio precisa: “I tabù sono Natale e Ferragosto; nord-sud? Ma se Napoli è la mia preferita!”

Carlo Tavecchio è uno di quei personaggi che, per qualsiasi esternazione, è destinato a far parlare di sè. Accusato di razzismo, di non voler equiparare la Serie A alla Premier e, in ultima analisi, di vedere il calcio solo da Roma in su. Lui, in realtà guarda lontano e specifica: “E’ pura Utopia dire di ridurre da 20 a 18 squadre la Serie A, si può operare solo sui sui campionati minori con forme di ristori. Il mio pensiero è semplice: in questi giorni, le feste comandate, non si può giocare, ma il 26 o il 27 dicembre sì. Il tabù è il giorno di Natale”.  Parlando a Radio rai e come riporta Sportmediaset ha ribadito che “non si può iniziare a Ferragosto, è un giorno sacro per gli italiani, ma in prossimità credo di sì”. Il presidente della FIGC ha parlato anche degli investimenti cinesi. “Se la provenienza è lecita e l’interesse è trovare sbocchi in Europa credo che la scelta del campionato italiano debba essere accettata tranquillamente”.
Non poteva certo tralasciare il campionato e per prima cosa fa gli auguri a Perin e poi chiarisce sul concetto Nord-Sud che ha fatto tanto discutere:“Non ho mai detto che Inter e Milan servono al campionato di più di Roma e Napoli. Ho detto che si sente la mancanza delle milanesi, non si può mettere in bocca a me antagonismi tra squadre del Nord e del Sud. E pensare, e non l’ho mai detto, che Napoli è la città a cui sono più affezionato di tutte”. Non poteva dimenticare, infine Conte: “C’è grande soddisfazione da parte mia per quanto sta facendo Antonio Conte al Chelsea, io sapevo che ci avrebbe lasciato dopo due anni già al momento dell’accordo con la Nazionale. Ci sono delle occasioni che capitano una volta sola nella vita. La vedo non come una rivincita ma come un grande apprezzamento da parte del calcio internazionale per un allenatore unico”.

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