Premio oscar per i miglior attori non protagonisti in questa stagione. La sblocca Gabbiadini e la decide Tonelli. Dall’ombra del Napoli di Sarri emerge chi sembrava dimenticato. Emerge il mistero di chi lavorava nell’ombra e sembrava non rientrare in un progetto che prevedeva gli stessi uomini, sempre gli stessi. Emerge Gabbiadini ancora ed il rimpianto di perderlo aumenta. Decide Tonelli dopo una palla d’oro di Strinic che vale 10. Due goal che fanno vincere una partita “sporca”. Due goal che premiano un Napoli la cui caparbietà supera la sua stessa bellezza che è croce ed anche delizia. Vince un Napoli che attacca da sinistra e prova a chiuderla a destra, sempre o quasi. Vince il Napoli che vede Mertens generoso ma terreno, almeno oggi. Vince il Napoli dei rimpianti ma soprattutto a vincere è il Napoli che cambia. Merito a Sarri, chi cambia sa di rischiare e merita doppio elogio. Si trasforma quando si è disperati perchè la Samp legge le trame offensive con diagonali puntuali e diventa necessario cercare la soluzione con Gabbiadini affiancato da Mertens e Insigne e Callejon ancora piu defilati, lontani e nello stesso tempo decisivi. Vince il cambiamento ma soprattutto vince chi non era protagonista. Da Strinic a Gabbiadini, dal cambiamento tattico a Tonelli. L’attacco azzurro è l’alchimia di una squadra che dal piombio trae l’oro scegliendo la strada della forza a discapito di una bellezza spesso traditrice se si guarda la classifica. Onore al merito e bravi tutti. Da Insigne a Mertens per non parlare del sacrificio di Hamsik quando la gara si fa dura. Aspettando Pavoletti ci si incanta con Gabbiadini che rimarrà il mistero irrisolto di un Napoli che forse poteva fare di più. Le responsabilità vanno sempre divise al di là di ogni colpa. Rimane la gioia di una squadra che sa vincere senza essere bella per forza. Tonelli e Gabbiadini sono i simboli di una rinascita sotto il segno della caparbietà che supera la bellezza.
a cura di Alessandro Tullio