A metà campo, buio e luce. Buio quando si capisce in fretta che non è la solita gara del Napoli disattento, disordinato e lontano parente del solito Napoli che incanta palleggiando. E’ luce quando Sarri cambia e rimangono a guardia del risultato Hamsik e Zielinki che di difensivo non hanno niente. Ripartiamo con ordine raccontando la gara di un Jorginho marcato ad uomo sottotono per tutto l’arco dei novanta minuti. Si rifugia in passaggi semplici e copre poco l’avversario di turno, non inventa, non verticalizza e non cambia mai ritmo al gioco azzurro. Non fa meglio Hamsik che mai strappa la partita o illumina con le sue solite giocate mentre dall’altra parte Allan è il solito mastino che non molla mai pressando l’avversario di turno. I minuti scivolano via ed il Napoli non sbroglia la gara dopo un primo tempo pessimo entra Zielinki che prova a cambiare ritmo mentre la Samp ben organizzata si difende. La gara cambia quando entra Gabbiadini ed esce Jorginho. Centrocampo a due con Callejon ed Insigne che accorciano sugli esterni e Mertens con il compito di affiancare Gabbiadini. Centrocampo a due. Di colpo la Samp rimasta in 10 arretra. Hamsik e Zielinki restano come guardiani della soglia di una squadra che completamente sbilanciata prova a far sua la gara e rischia di subire il secondo goal perchè Muriel la davanti da fastidio. Le cose funzionano perchè sono essenziali, quei due lì in mezzo. Essenziali e precisi nel far scorrere la palla e non sbattere contro la densità sampdoriana che fa nebbia in mezzo e lascia speranza sulle corsie laterali fonte di ispirazioni dei due guardiani. I tre punti arrivano. Arrivano perchè si cambia. E’ un auspicio di un 2017 grandioso.
a cura di Alessandro Tullio