Il primo ciak pallonaro dell’anno va in scena stasera, stadio San Paolo.
Massimo Ferrero va all’assalto di Aurelio De Laurentiis che non ha mai battuto da quando, nell’estate del 2014, ha rilevato la proprietà della Sampdoria.
«Se la fortuna ci desse una mano visto che l’ultima volta abbiamo preso due traverse…».
Ferrero, con De Laurentiis sarà il derby del cinema? «Il derby è solo quello con il Genoa. Ma sarà il derby dello sport, della passione e della cultura, Il Napoli è guidato da un presidente geniale, perché Aurelio è una persona straordinaria, un uomo che non fa finanza ma che fa realmente impresa. Come pochi in Italia»
Farà il giro del San Paolo stasera come l’ultima volta? «E chi me la toglie questa gioia? La gente mi vuole bene, ha capito la mia genuinità, la mia sincerità, il mio sentirmi napoletano dentro. A me la diplomazia non piace. E nel calcio ce ne sta troppa».
Cosa non le piace dell’attuale sistema? “Non mi piace il fatto che si continui a perdere il 10 per cento di spettatori all’anno e non ci si interroghi con profondità alla ricerca di una soluzione. La Lega deve avere un governo capace di progettare e di intervenire, ora non c’è e stiamo lavorando, finalmente uniti, per realizzare il cambiamento».
Lo dice anche De Laurentiis: ne avete parlato? «Di questo poco. Ma so bene che è un illuminato. Nel calcio, come nel cinema, ce ne vorrebbero 100 di Aurelio».
E la ricetta di Ferrero qual è? «Eliminare la tessera del tifoso trovando altri metodi per prevenire chi vuole andare allo stadio solo per creare problemi, costruire stadi di proprietà o poter gestire e rimodernare quelli esistenti senza i rally della burocrazia e aprire le porte di impianti che siano sicuri. Ma a Napoli alla fine si farà lo stadio, perché De Laurentiis è uno caparbio e alla fine la spunterà».
È difficile fare affari con Aurelio? «Affari con lui? Impossibile. Non finisce mai 0-0 … vince sempre lui, però anche la Samp non fa sconti».
Con Gabbiadini chi ha vinto? «Per ora ha perso Manolo e mi dispiace. Però può succedere: Higuain mica farà 36 gol alla Juve come al Napoli? È una questione di alchimie. Tra Gabbiadini e il Napoli magari non è scattata, ma questo non mette in discussione il valore del ragazzo e del calciatore».
Il Napoli può ancora lottare per lo scudetto? «Certo che può: la Juve si è già addormentata qualche domenica magari il Napoli ma anche la Roma, l’Inter possono risalire. Sa come si dice: un giorno si è leoni e il giorno dopo…».
La intriga la sfida al Real del Napoli? «È una gran bella partita, dove non c’è un Davide e non c’è un Golia. D’altronde come stasera: vanno in campo 11 giocatori che hanno fame contro altri 11 giocatori che hanno ancora più fame. Vedremo come andrà a finire…».
La Sampdoria può aspirare all’Europa? «Il primo anno di presidenza facevo molti pronostici e mi portava male. Quest’estate siamo ripartiti con un progetto giovane e ambizioso, Diciamo che sto in buone mani…».
Quelle di Giampaolo? «Un professore. Uno a cui piace insegnare il calcio. Sono felice di averlo scelto».
Sarri lo ha sfiorato? «Eh sì. Prima che venisse al Napoli lo incontrai: ma lui era uno che voleva 4-5-6 giocatori per poter esprimere la sua idea di gioco. E io mica glieli potevo dare in quel momento. E allora, quando ho potuto, mi sono preso il suo maestro».
È vero che invece di Pavoletti, qui poteva venire Muriel? «Ne abbiamo parlato con De Laurentiis.Ma sa come si dice? Ogni giorno c’è un’alba e poi c’è un tramonto. Ha fatto ricco il mio amico Preziosi con Pavoletti».
Infine, stasera chi vince? «Voglio bene ai tifosi del Napoli e ad Aurelio. Ma la guerra è guerra… e in guerra non si va mai per perdere».
Fonte: Il Mattino