Al microfoni de Il Mattino una anticipazione della lunga intervista di Mertens
Sente il peso di essere divenuto il simbolo di questo Napoli? «No, perché non credo di essere l’unico: i tifosi amano la squadra non il giocatore».
Lei è sicuramente tra i più amati. «Questo lo so, lo capisco dai gesti, dalle parole. Ma quello che conta nel Napoli non è il singolo, il gruppo. Il simbolo deve essere tutto il Napoli perché se faccio gol non è solo merito mio. Ma di tutti. Se adesso dovesse chiedere a Gonzalo Higuain di chi è il merito dei suoi 36 gol dello scorso anno, lui non dirà mai che è merito tutto suo. Perché non è così».
A proposito di Higuain, c’è rimasto male per il suo addio? «La gente fa delle scelte e bisogna accettarle. Ci sono rimasto male, sì, come tutti. Ma quella di andar via è una cosa sua, che non mi riguarda. Noi stiamo andando avanti senza di lui. Come lui sta andando avanti senza di noi».
La Juve, questa Juve, è irraggiungibile, a suo avviso? «Io guardo sempre a noi, non guardo le altre: dobbiamo imparare ancora delle piccole cose poi possiamo fare male a tutti. Alcune cose le sbagliamo ancora, ma se impariamo a non fare sempre gli stessi errori, possiamo dare davvero fastidio a tutti, proprio a tutti».
Insomma, la rimonta è possibile? «Anche loro hanno perso qualcosa, hanno dei giocatori che sono diventati un po’ più vecchi. Noi crediamo che si possa fare».
Fonte: Il Mattino