Renga: “Con la Samp primo banco di prova per Tonelli: a lui il compito di guidare la difesa in duo con Maksimovic

Stamane durante Si Gonfia La Rete, in onda sulle frequenze di Radio CRC è intervenuto Roberto Renga, giornalista. Ecco quanto riportato da ilnapolionline.com:

“Pavoletti è uno che va sul concreto, senza svolazzare. E’ il centravanti, quello di una volta. Uno di quelli che quando gli alzi la palla, la mette dentro. Ora finalmente il Napoli potrà ricominciare a crossare. Sono davvero impaziente di vederlo al centro del tridente. Il tempismo di Pavoletti è sempre stato fenomenale. Arriva sul pallone sempre prima degli altri. Ha una grande intelligenza e il tempismo è la sua miglior dote, insieme al colpo al volo. Non l’ho mai visto fintare o dribblare in area. E’ un giocatore molto stringato che va sul concreto. Se il suo acquisto è stato ufficializzato significa che sta bene fisicamente. Attenzione, però, che non si gioca o allena da tempo, quindi è un po’ arrugginito. Il futuro è di Milik e di Pavoletti. Mercato finito? In difesa mi sembra ci siano dei problemi, ma nell’organico i giocatori ci sono. Nonostante tutto cercherei qualcosa di più a livello difensivo, visto che Koulibaly e Ghoulam partono per la Coppa D’Africa.

Tra Tonelli e Maksimovic, sarà Tonelli a guidare la linea. L’ex Empoli conosce Sarri e i compagni. Sarri si affiderà a lui senza dubbi. I movimenti difensivi sono importantissimi e andrà apprezzato Tonelli se riuscirà a creare un reparto difensivo adeguato. Maksimovic non mi ha mai fatto impazzire, ma spero che adesso in questo tipo di realtà possa iniziare a convincere.

Orsolini è un ragazzo interessante. Il Napoli gioca con le ali, quindi farebbe comodo. Il ragazzo ha delle qualità importanti, ma da qua a dire che sia da Napoli ce ne vuole. Mi hanno sempre insegnato che per giudicare un giocatore bisogna vederlo giocare sette volte, in qualunque condizione contro qualunque avversario. Io in questo momento andrei a prendere D’Alessandro dell’Atalanta, che è bravo per davvero. Ciceretti lo portavamo in giro per Roma già a cinque anni, perché faceva delle cose incredibili. Mi dispiacque davvero quando fu scaricato dalla Roma”.

 

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