Il nuovo San Paolo, lo “stadio del popolo” che accoglierà i galacticos

Tra una trasferta a Firenze, il cenone, i regali ed i festeggiamenti vari qualcuno avrà dimenticato che il San Paolo ha finalmente deciso di rifarsi il look. Terminata l’era dei proclami, l’era dei “ci siamo quasi” e delle convenzioni, i lavori all’impianto di Fuorigrotta sono cominciati da ormai una settimana. Camion, gru, attrezzi e materiali edili stanziano e vengono utilizzati da giorni nei meandri della struttura: accorgimenti dovuti, sperati, che hanno da poco trovato una spinta ulteriore nel Real Madrid.

I campioni d’Europa e del mondo entreranno nello “stadio del popolo, di Napoli e dei suoi cittadini”, parole e musica del sindaco De Magistris nel corso della recente conferenza stampa riguardante l’ufficialità del progetto. Un inno alla napoletanità quello cantato dal primo cittadino partenopeo, per mettere la chiesa al centro del villaggio. I supporters azzurri, ancora tiepidini al riguardo, si convinceranno ben presto: un San Paolo accogliente, pulito e sicuro gli farà cambiare presto idea.

Il milione e 400 mila euro di partenza stanziato per rivitalizzare lo storico catino serviranno innanzitutto a rispettare determinate prescrizioni, imposte dalla Uefa. L’area ospiti sarà sistemata, in particolare per quel che riguarda la sala stampa e gli spogliatoi, senza dimenticare chiaramente gli spazi casalinghi. Modifiche importanti riguarderanno anche le misure ed i pacchetti anti-incendio, per approdare poi alle vie d’uscita. Maniacale sarà invece l’attenzione rivolta alla tribuna stampa, bersagliata da critiche feroci negli ultimi periodi. La protezione dalla pioggia, postazioni ad hoc per gli addetti e gli impianti fotovoltaici per garantire corrente sufficiente sono le fondamentali notifiche inviate dai progettisti. I lavori si vivisezioneranno in tre tranche: la prima, appena citata, durerà 90 giorni. La seconda e la terza saranno argomenti in voga durante la prossima estate e fino alla primavera del 2019. Non verranno tuttavia intaccate aree esterne: niente ristoranti, niente centri commerciali, niente store, volendo per forza ascrivere ad una nota dolente. Ma lo slogan conferenziale è stato sbandierato: “Si migliora solo ciò che c’è”.

La lente d’ingrandimento infine vogliamo utilizzarla sul tema portante del progetto: la valorizzazione e la celebrazione della storia del calcio Napoli. Sottopassaggio, scalinata e ingresso sul campo da gioco, quello posizionato a valle della Curva B, saranno marchiati e dipinti ah hoc. L’intuizione nasce dalla volontà, seppur remota nel tempo, di Diego Armando Maradona di appiccicare alla parete dei santini: giusto per rendere l’idea di sindaco, assessore e ingegneri.

A cura di Mario De Martino

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