«Siamo una grande squadra, ora dobbiamo diventare grandissimi anche a livello europeo. C’è da migliorare molto. Rispetto alla Juventus cosa ci manca? Forse la mentalità»,
Pepe Reina parla da capitano a Premium Sport e elogia Dries Mertens che ha segnato otto reti nelle ultime tre partite di campionato: «E’ un numero uno: un ragazzo che stimo moltissimo, gli voglio bene come un fratello. Gli aspetta un futuro brillante a Napoli, la gente lo ama per la sua personalità e lui tiene moltissimo alla società e ai tifosi».
Guarda avanti il portiere spagnolo, uno dei più esperti del gruppo che a 34 anni si pone davanti a sè ancora tanti traguardi. «I nostri tifosi si devono aspettare un anno di crescita: siamo in crescita, una squadra giovane, con molti giocatori di 19-20 anni e dobbiamo imparare in fretta a essere competitivi».
E traccia la linea guida, o meglio rimarca il concetto che accompagna il Napoli su ogni campo. «Sappiamo quale è la nostra mentalità. Il mister ce l’ha insegnata in modo chiaro: ovunque dobbiamo giocare il nostro calcio».
Un uomo pratico, concreto e realista, ma anche uno che alimenta i sogni. A Napoli ce ne è uno di tutta la città, lo scudetto che manca dai tempi di Maradona. «Sarebbe il traguardo più importante della mia vita. È un pensiero che non mi levo dalla testa, sarebbe un punto importantissimo nella mia carriera dopo 17 anni ad alto livello. Ci dicono sempre che non possiamo sapere quello che succederebbe in città e io lo voglio vedere. Chi vincerà lo scudetto rimarrà per sempre nel cuore di tutti i napoletani».
Reina è vero e proprio testimonial della città, lo spagnolo è diventato rapidamente napoletano e ha un feeling strettissimo con Napoli. «Avverto molto l’amore dei tifosi. Ho tanti amici a Napoli e la mia famiglia si trova benissimo: cerco di uscire in maniera normale».
Si allena con l’entusiasmo di un ragazzino, lui che ha giocato in Liga, Premier e che è tornato a Napoli dopo l’anno di panchinaro nel Bayern Monaco alle spalle di Neuer. Ha voglia di giocare e di crescere: questi primi quattro mesi sono stati contrassegnati da più errori rispetto al solito. «Penso che il lavoro dei portieri sia tra i più fastidiosi. Quando si perde per un nostro errore ti senti responsabile della sconfitta, quando pari invece fai solo il tuo lavoro».
Sull’addio di Higuain, nessuna parola sull’argentino, va oltre. «Abbiamo una rosa più completa e sappiamo che quest’anno potrà essere grandioso. Siamo a metà del cammino, le cose stanno andando bene ma la squadra può ancora migliorare, la rosa ha un grande futuro».
Promuove il polacco Milik. «Stava facendo bene: è giovane ed è arrivato con la pressione addosso di essere il sostituto di Higuain che poteva pesargli molto. Non è stato così, si è subito inserito nello spogliatoio, si è adattato molto bene alla vita di Napoli e darà tantissime gioie ai tifosi».
L’appuntamento più atteso è la Champions League: il Napoli è passato da primo del girone e troverà i campioni in carica e del mondo del Real Madrid. «Era importante passare il turno perché era un girone molto competitivo con tre squadre che avevano vinto i loro campionati. Siamo tra i 16 club più forti d’Europa e ci fa molto piacere. Ora contro il Real Madrid sarà una bellissima sfida e un’opportunità per dimostrare la nostra crescita. La cosa fondamentale sarà andare al Bernabeu per fare il nostro calcio senza paura».
Fonte: Il Mattino