Quando in estate Giuntoli ha strappato Diawara ad alcuni dei più grandi club europei (il Bayern Monaco era forte su di lui, Ancelotti ne è tutt’ora innamorato), in pochi credevano che il classe ’97 avrebbe preso in pochi mesi le chiavi del centrocampo del Napoli. Dopo il classico periodo di adattamento iniziale, che il lavoro meticoloso sui dettagli di Sarri rende ancora più lungo del solito (per informazioni chiedere a Rog!), il guineano è entrato in pianta stabile nell’undici del tecnico di Figline Valdarno, che infatti l’ha schierato il tutti i match più importanti di questa metà stagione.
Proprio queste diverse caratteristiche dei due calciatori devono necessariamente diventare una risorsa per il Napoli, con la possibilità di alternarli in base all’avversario e alle qualità che richiede il piano gara: in Champions League nella sfida magica contro il Real Madrid, ci sarà bisogno di tanta corsa perché gli azzurri dovranno spesso difendersi contro i galacticos e per questo verosimilmente vedremo in campo Diawara; in campionato, nelle gare, specialmente casalinghe, nel quale il Napoli dovrà comandare il gioco, vedremo Jorginho. Due uomini, due personalità e due modi diversi di proporre calcio. Una risorsa unica per il Napoli che verrà.
A cura di Marco Prestisimone