CM.com – Pavoletti, ricordi Hoffer e Lucarelli?

Sì, è vero. Cavani, Higuain, Milik (prima dell’infortunio) e ora Mertens. Chi occupa il ruolo di centravanti del Napoli, brilla. Che ci sia Mazzarri, Benitez o Sarri, i gol arrivano a palate. Tutti stranieri, tutte star, hanno illuminato il San Paolo e la strada del club partenopeo, conducendolo a vette che non si vedevano dagli anni maradoniani. Già, però… C’è anche chi è arrivato come alternativa, come secondo centravanti, sparring partner, “sostituto di…”, e questa tipologia di calciatore ha fatto sempre fatica.

Manolo Gabbiadini è l’esempio più fresco: con Higuain ha faticato a vedere il campo, e anche senza Milik non è riuscito ad imporsi, con le sue ambizioni che sono andate a sbattere con le difese avversarie e le grandi aspettative. Andando poco più in la negli anni, ci sono stati altri centravanti chiamati ad arricchire la rosa, ma qualcosa non è andata: chi troppo acerbo, come Edu Vargas; chi a fine corsa, come Cristiano Lucarelli; chi per tanti gol fatti in… Austria, come Erwin Hoffer. Il cileno, che vince e segna nella Roja, ha realizzato 3 gol, tutti in una sera, con la maglia del Napoli; il bomber livornese, invece, 1 solo; così come l’austriaco.

Ora, in Campania, salvo sorprese alle visite mediche, arriverà Leonardo Pavoletti dal Genoa. Cercato dal Milan in passato, autore di tanti gol ma falcidiato dagli infortuni, vestirà la maglia azzurra da gennaio e si metterà agli ordini di Maurizio Sarri. Ma da che parte della storia del Napoli starà il bomber classe ’88? Riuscirà a fare caterve di gol, replicando i suoi illustri predecessori, spiccando poi definitivamente il volo? O, invece, entrerà a fare parte degli attaccanti tristi, da panchina, da manciata di minuti? Ai posteri, ai gol e ai piedi di Pavoloso l’ardua sentenza.

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