Il giovanissimo croato Marko Rog è stato, insieme a Maksimovic, l’ultimo acquisto dell’estate azzurra, ma a differenza del serbo, è arrivato solo il 9 settembre alla corte di Maurizio Sarri. Questo, se viene sommato alla giovane età, al fatto che Marko non parla ancora una parola della nostra lingua, alla manicale ossessione di Sarri per i suoi schemi e dettami tattici, ha contriubito a ritardare l’esordio del Nazionale croato di 3 mesi. Infatti, l’ex Dinamo Zagabria, dopo aver condotto i suoi ex compagni alla fase a gironi della Champions, ha dovuto attendere l’inizio di dicembre per fare il suo ritorno in campo. Per lui uno spezzone di gara nella vittoriosa sfida all’Inter al San Paolo, a cui sono poi seguiti altri due finali di match con Benfica e Cagliari, dove Rog ha dimostrato grande temperamento e caparbietà, oltre a far intravedere le sue ottime qualità tecniche. Nei mesi precedenti il suo esordio, specialmente quando le cose per il Napoli non adavano nel migliore dei modi, molti tifosi napoletani e addirittura il presidente De Laurentiis, ne invocavano l’utilizzo. A testimonianza di ciò basta sentire il boato del San Paolo, quando il giovane croato ha fatto il suo esordio! Mister Sarri, invece, ha sempre predicato calma, imputando al fatto che il ragazzo non conoscesse affatto il calcio italiano il tardivo esordio e, vedendo la fame e la voglia con cui il ragazz0 ha giocato negli spezzoni di gara che il mister gli ha concesso, c’è da scommettere che presto potrebbe entrare in pianta stabile nelle rotazioni del centrocampo azzurro, come hanno fatto prima di lui Zielinski e Diawara. Proprio il caso di quest’utlimo dovrebbe far riflettere. Sarri lo ha utilizzato quando lo ha ritenuto pronto, ed il ragazzo ha subito risposto presente, mostrando personalità e coraggio, ma siamo sicuri che avrebbe fatto lo stesso se buttato nella mischia prima?
A cura di Luigi Moccia