Calcio in Pillole: rubrica di U. Garofalo – 2017, crescere si può

Natale è ormai alle porte e la Serie A, come ogni anno, osserverà un paio di settimane di riposo. I tifosi azzurri, tra un dribbling al capitone ed un affondo al rococò, ripenseranno alle gesta dei propri beniamini, analizzando pregi e difetti della squadra partenopea. Quella di Sarri, infatti, è a detta di molti la formazione più spettacolare del campionato: nonostante l’infortunio di Milik, Hamsik e compagni si presentano alla sosta come miglior attacco del campionato. I punti mancanti rispetto alla scorsa stagione, in cui era arrivato l’effimero titolo di campioni d’inverno, sono solo tre, al netto delle fatiche di Champions League. Ciononostante, la distanza dalla Juventus è già siderale, con 7 punti di distacco ed una partita in meno per i bianconeri (la tutt’altro che proibitiva trasferta di Crotone). Come giustificare, dunque, una differenza che in campo non è sembrata così netta? Partiamo dai meriti avversari. Madama, lo scorso anno, ha chiuso il girone d’andata con 9 vittorie consecutive, reazione veemente ai soli 12 punti raccolti nelle prime 10 gare; in questa stagione, invece, sono arrivate già tre sconfitte, affiancate però unicamente da vittorie, 14 per la precisione. La proiezione finale è di 98 punti: competere con una corazzata del generè è pura utopia. Ai grandi numeri della Vecchia signora, si aggiungono i limiti gestionali del Napoli: gli azzurri, in campo con almeno 7 calciatori classe ’91 o più giovani, hanno personalità ed idee di gioco, ma sono sono ancora sprovvisti delle letture proprie dei campioni. Il secondo goal di Bernardeschi è solo l’ultimo dei tanti campanelli d’allarme: in vantaggio al Franchi per la seconda volta, il Napoli permette al talento viola di battere il calcio d’inizio, avanzare palla al piede 40 metri e concludere chirurgicamente. Un vero e proprio harakiri. Ultimo spunto d’analisi, nostro malgrado, è il confronto Reina-Buffon: per il numero uno iberico, rari gli interventi degni di nota, troppe le papere finite a referto. Nella letterina da consegnare a Babbo Natale, inseriamo il desiderio di vedere un Pepe ad alti livelli. Sarebbe un bel modo di iniziare il 2017.

Calcio in Pillole, rubrica a cura di Umberto Garofalo
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