La maglia bianca è diventata un vero e proprio portafortuna, ha condotto la squadra a giocare su livelli entusiasmanti con 13 gol realizzati e solo tre subiti (tutti domenica con il Torino) e ha dato una continuità di rendimento e di risultati mai vista finora in questa stagione. Sono arrivati un emozionante 3-0 con l’Inter (due reti nei primi 5 minuti), uno spettacolare 5-0 in casa del Cagliari e un pirotecnico 5-3 con il Toro: tre vittorie su tre e media punti da scudetto. «Probabilmente il cambio è stato deciso dal presidente e io non mi sono opposto perché venivamo da un periodo di risultati non eccezionale», ha detto Sarri dopo la prima vittoria di due settimane fa con l’Inter. Già, e ora come si fa a tornare indietro? «Essere superstiziosi è stupido, non esserlo porta male», si dice spesso a Napoli. E il tecnico azzurro, che in città ci è anche nato, non si lascia nemmeno sfiorare dal pensiero di sottovalutare quello che sta succedendo. Perché anche lui, nella sua carriera, non ha mai tralasciato i minimi particolari. Come quando alla Sansovino faceva ascoltare alla squadra un album di Donatella Rettore prima delle partite, oppure quando nel tragitto verso lo stadio si fermava a raccogliere tre pannocchie, tre mele, tre pesche o tre noci e puntualmente arrivavano i tre punti. Non è vero ma ci credo. Scommettete che il Napoli giocherà in maglia bianca anche giovedì sera a Firenze? (CdS)