CdS Campania – “L’oro di Napoli”. I calciatori valgono tanto in più

Il valore della rosa è salito di 100 milioni

È la somma che fa la differenza di un Progetto vincente: in dodici anni, dal nulla agli ottavi Champions (di nuovo) e in quell’Idea rivoluzionaria, avviata tra la polvere degli scaffali della Fallimentare, una Filosofia all’avanguardia, una diversità ch’è palpabile, un’evoluzione ritmata. L’oro di Napoli ha un valore inestimabile, perché è fuori mercato, non entra in trattativa, non si lascia solleticare da tentazioni che pure non sono mancate: è incedibile Hamsik (come dimostrato) e lo sono stati (di recente) anche Albiol, Callejon, Mertens; però con il Torino – calcolando gli investimenti per gli acquisti c’erano in campo 78 milioni di euro ed altri 73 aspettavano in panchina che arrivasse il loro momento, mentre altri 40 (Milik e Koulibaly) restavano in infermeria. Gli affari sono affari ma al cuore non si comanda e non ci sarà modo, né tempo, per lusingare De Laurentiis a mettere in vetrina ciò che Sarri ha esposto in questo biennio scarso in cui i 230 milioni di patrimonio tecnico si sono accresciuti e moltiplicati, arrivando a valere adesso complessivamente ben oltre i 300, perché (per comprendere) Koulibaly è passato dai 7 pagati ai 60 (circa) di quotazione e Ghoulam, che Benitez volle e fece acquistare per 5, adesso è ben al di là dei 15 e Callejon – arrivato per 8,8 – è stato negato a 22. La plusvalenza è nel gioco, nell’allegria contagiosa, nello spettacolo che rapisce, nel desiderio di restare inchiodati alla propria cultura e continuando, finché possibile, ad arricchire un organico che un centinaio di milioni in più forse già vale.  Fonte: CdS

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