Mertens, che veste la maglia numero 14 in omaggio all’immenso Johan Cruijff, nelle ultime stagioni si era guadagnato la fama di miglior attaccante da spendere durante un match per cambiare il corso di una partita. Il 6 dicembre, a Lisbona, il Napoli si era trovato nella necessità di dover battere il Benfica per non far dipendere da altri la qualificazione agli ottavi di Champions, da primo del girone. Al da Luz, Mertens era entrato in campo nella ripresa e dopo due minuti aveva mandato in gol il suo compagno di linea, José Callejon. Siccome poteva non bastare, una ventina di minuti più tardi ci aveva pensato lui, direttamente, a firmare il gol della sicurezza. Sembrava l’ennesima conferma di quello che già sapevamo – un buon campione a metà – e invece probabilmente era l’inizio di una svolta. Adesso Maurizio Sarri dice che il belga deve convincersi di essere un fuoriclasse, capace di fare la differenza sempre, non solo qualche volta. Dopo i 7 gol segnati a Cagliari e Toro, negli ultimi due weekend, viene da pensare che Mertens ha bisogno di una continuità che Sarri non sempre gli ha garantito. In un amen l’attaccante belga ha raggiunto Higuain nella classifica marcatori, e se va avanti così lo scavalcherà.
Alessandro Calò