L’attacco azzurro – di A. Tullio: “Tutti per Dries e Dries per tutti”

Dries. Ne fa quattro. Anzi, tre più uno. Perchè l’ultimo è un capolavoro di sintesi, di intelligenza, di tecnica, di senso della porta e di piedi fatati. Giro di campo finale per un tripudio meritato. Roba da centravanti vero. Di quelli che a comprarli si spendono anche cifre esorbitanti, da capogiro. Sa accorciare la squadra giocando spalle alla porta, si muove con e per la squadra. Aiuta tutti e pressa come se fosse l’ultimo pallone. E’ lui il cuore di un Napoli che ritorna terzo. Crea il rigore e lo segna, entra in area e segna si fa vedere anche fuori dall’area per intelligenza tattica e lungimiranza di gioco se e solo se la squadra gioca corto. Intorno a lui il Napoli, cioè i ricami di Hamsik e le giocate di Jorginho, gli inserimenti di Zielinki e due fenomeni ai lati: Insigne e Callejon che raccolgono palla, faticano e ricamano. Tutti per Dries e Dries per tutti, alchimia autentica di un gioco superiore per mentalità e bellezza. Il Napoli si distende a metà campo contro un Torino che mai è in partita perchè viene palleggiato in mezzo e preso alle spalle. E’ il Napoli che sa, fa faticare ed attaccare. Gli azzurri coprono il campo in maniera magistrale e per il Toro rimane l’illusione di segnare solo dopo che il Napoli allunga di tre goal. Mertens è cosi il risultato di un’idea prima che di gioco di squadra. E’ il risultato di una mentalità che esalta il singolo attraverso l’organizzazione. Il Napoli sboccia stasera prima di Firenze. Al Franchi ci saranno cosi le prime tracce di un 2017 tutto da vivere.

a cura di Alessandro Tullio

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