Al termine del girone d’andata, si torna al progetto tattico di partenza. In poche parole, Gianluca Grassadonia vorrebbe contrapporre al figlio di Zeman, quindi alla Reggina, il suo di 4-3-3, idea fissa di inizio stagione quasi mai percorribile a causa dei deficit di preparazione di diversi interpreti giudicati fondamentali. Grassadonia, salvo sorprese, proverà a giocare così contro i calabresi. In
Stavolta Grassadonia è in versione «vigilia concentrata ma calma». Evita rimbrotti e spiega: «La partita di Lecce, al di là del risultato, ci ha ricompattati. In questi giorni è stato fondamentale il presidente. Abbiamo il compito di far procedere sempre meglio la sua azienda calcio che si chiama Paganese. Si chiude il girone d’andata e c’è certamente rammarico, abbiamo raccolto poco rispetto al gran lavoro profuso giorno per giorno, a prestazioni buone ma non sempre corroborate dal risultato favorevole. Abbiamo sei mesi di tempo per migliorare la rotta». L’ultimo cenno è per la Reggina: «La reputo una partita fondamentale. Affrontiamo avversari in difficoltà, ma disposti ad accettare il confronto, evitando barricate. Di solito, contro avversari del genere, riusciamo ad esprimerci alla grande», ha spiegato il tecnico degli azzurrostellati.
Corriere dello Sport