Quando dall’urna di Nyon è uscito il nome del Real Madrid come prossimo avversario del Napoli negli ottavi di Champions League, in molti avranno pensato che comunque andrà sarà un successo. Ed il successo è quello di esserci, di vivere da protagonisti una sfida contro una delle squadre più forti e più affascinanti del calcio mondiale dopo che per tanti anni, i blancos li abbiamo visti, ammirati e un po invidiati, seduti davanti alla televisione. Stavolta no, sarà la squadra del cuore ad incrociare i tacchetti con Cristiano Ronaldo e compagnia, per scrivere un’altra pagina di storia del Napoli, con un pezzo di Real vestito d’azzurro. Albiol e Callejòn furono infatti prelevati dai blancos e, nonostante le dichiarazioni piuttosto guascone di qualche opinionista iberico, siamo certi che in molti si sono mangiati le mani per essersi lasciati sfuggire un talento come Calleti, troppo frettolosamente scaricato dalla squadra spagnola. Napoli-Real Madrid rappresenta un pezzo di storia del Napoli, poiché nel 1987, al debutto assoluto in coppa dei campioni, il Napoli di Maradona sfidò la squadra madridista, facendo nel complesso una discreta figura, nonostante l’eliminazione. Era il Napoli del primo scudetto, con un Careca in più nel motore, il Napoli della Ma.Gi.Ca. che infiammava la piazza partenopea, ancora ubriaca di gioia per il primo storico tricolore conquistato. Trent’anni dopo la Napoli del pallone è più matura, più disillusa e consapevole delle potenzialità e dei limiti della propria squadra del cuore, pronta a vivere l’avventura degli ottavi con lo spirito giusto. Il calcio, è bene ribadirlo, è solo un gioco e deve essere soltanto un momento di festa, e come tale andrà vissuto l’incontro, ben consapevoli che i pronostici sono a senso unico (…e non potrebbe essere altrimenti…). Se il calcio non è una scienza esatta, è altrettanto vero che in campo ci saranno delle differenze tecniche talmente evidenti che, nell’arco dei centottanta minuti, faranno la differenza. Però è altresì vero che le partite dal risultato già scritto non esistono, che le partite vanno giocate e che il pallone è rotondo, per cui siamo certi che Sarri ed i suoi ragazzi daranno battaglia al gigante madridista fino all’ultimo secondo di gioco. La Champions, per gli azzurri, è solo uno sfizio oltre che un’occasione per crescere ed accumulare minutaggio di esperienza internazionale e la sfida del Bernabeu sarà una buona occasione per accrescere il processo di crescita e la metamorfosi da squadra adolescente a squadra matura. Siamo tutti curiosi di vedere la sfida, di assistere all’evento dell’anno in casa Napoli ma restiamo concentrati sul campionato, torneo in cui gli azzurri possono ancora dire la loro e lottare per l’obiettivo Champions. Le tre vittorie consecutive inanellate in una settimana, tra campionato e Champions, la tenuta della difesa ed il momento di grazia dell’attacco azzurro, sembrano aver messo fine alla crisi di risultati dell’ultimo periodo. Sarri sembra aver trovato la giusta quadratura per sopperire alla mancanza di Milik. Tuttavia, il mercato di gennaio si avvicina e la dirigenza partenopea sembra aver individuato il centravanti giusto per aspettare il rientro del bomber polacco senza grossi affanni, oltre che risolvere il ‘caso Gabbiadini’. Se sarà Pavoletti, come da più parti si vocifera, lo sapremo tra circa tre settimane; quello che conta è che finalmente il Napoli sembra voler chiudere la trattativa, evitando di protrarla fino alla fine della finestra di mercato. Ma prima di ciò, ci aspettano gli ultimi centottanta minuti del 2016, da giocare contro avversari scorbutici, il Torino dell’ex Valdifiori ed in casa della Fiorentina. Due partite non facili che, tuttavia, potrebbero rilanciare le ambizioni della squadra azzurra definitivamente. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni