Se qualcuno avesse ancora avere dubbi sul leader azzurro, ora, con la sua ritrovata personalità e il suo talento in campo ha cancellato ogni nebbia. Marek Hamsik è il Napoli, e la sua squadra e la città lo tengono alto come loro bandiera. Oggi il Corriere dello Sport scrive sul capitano azzurro: “Una storia bella e forte, altroché. Una parentesi soddisfacente sia per Hamsik, a pieno titolo nel gotha del calcio mondiale, sia per il club azzurro e la città intera: Marek non ha tremato, trasecolato e neanche tentennato dinanzi alla prospettiva di arricchirsi come mai finora. E anzi ha scelto il cuore, la maglia, la squadra di cui è sempre più gloria e storia: chi dice che le bandiere nel calcio moderno sono parte di un passato romantico e non esistono più – Totti a parte, protagonista di tanti rifiuti eccellenti compreso il Real -, evidentemente non conosce il capitano del Napoli. Leader, cittadino onorario e aspirante recordman: soddisfazioni che in Cina, fermo restando una serie di prospettive di vita molto più che interessanti, difficilmente riuscirebbe a ottenere. E lui, evidentemente, vive ancora il calcio per assaporare questo tipo di emozioni.
I RECORD. Hamsik, per la precisione, è a caccia di un poker fantastico: gli mancano 10 gol appena per agganciare Maradona sul trono dei cannonieri azzurri di sempre, in tutte le competizioni (115 reti il Pibe, 108 Sallustro e 105 lo slovacco); è il terzo marcatore della storia del Napoli in campionato con 86 gol dietro Sallustro (106) e Vojak (102); nonché il terzo alfiere sia a livello assoluto con 425 presenze dietro Bruscolotti (511) e Juliano (505), sia in campionato con 335 partite e ancora dietro Juliano (394) e Bruscolotti (387). Considerando che ha da poco prolungato il suo rapporto con il club di De Laurentiis fino al 2020, di tempo per ritoccare tutti i primati ce n’è ancora. Con un presupposto di base che non cambia l’attesa di una virgola: quella tra Hamsik e il Napoli è già una favola d’amore puro.